Tempo fa, causa un piccolo danno allo sportello dell'automobile, mi sono ritrovato ad andare dal meccanico per farlo riparare. Al momento del pagamento, per evitare tasse e spese aggiuntive per lui, ed un piccolo sconto per me, mi è stato chiesto un 'assegno girato'.
Del tutto digiuno in materie fiscali, contabili e relative tecniche, ho chiesto lumi "Tu fai un assegno, lo intesti a te stesso, poi lo giri, facendo la firma dietro".
Con gli occhi sgranati, dal basso della mia inesperienza e giovane età, ho chiesto a mia mamma come comportarmi "Ah ma è una cosa che si fa... così lui può usare liberamente quell'assegno quasi come fosse denaro liquido.. lo intesti a ME MEDESIMO (o MM) e poi lo giri...!"
Da quest'episodio, ho poi elaborato tutta la mia teoria per un passaggio, magari non definitivo, e magari limitato solo ad un certo gruppo di persone, ad una sorta di società senza denaro. O meglio, con il denaro, ma solo virtuale.
Tornando all'episodio precedente, supponiamo che il costo della riparazione fosse stato di 100€. Libretto degli assegni, 100€, MM, giro e firmo. Ora quell'assegno è come una banconota.
Il meccanico, poi, ha un debito di 100€ con l'elettricista; quando i due si incontrano per saldarlo, il meccanico paga con l'assegno da me giratogli.
In tal modo, due debiti sono stati saldati (e potenzialmente anche di più), senza intaccare nessun conto e andare in tasca a nessuno.
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