Esistono differenti modi per gestire ed amministrare il prelievo fiscale, e fondamentalmente sono suddivisibili in base allo schieramento politico di origine. Esistono, quindi, tassazioni di destra e tassazioni di sinistra, atte a privilegiare questa o quella categoria, attività o settore.
In questa breve esposizione, vogliamo tentare di tradurre questo ragionamento in linguaggio matematico, spiegandone ragioni ed applicabilità.
Il moderno orientamento dell’economia si basa su una tassazione del reddito, ossia un prelievo proporzionale alla capacità di ogni cittadino di contribuire alla crescita collettiva, la cosiddetta aliquota IRPEF. Esistono, inoltre, diverse ‘fasce’ di tassazione, calcolate in modo che, all’aumentare del reddito, aumentino anche i livelli di tassazione.
Per cui, ad esempio, mentre i primi 10000€ di reddito subiranno una tassazione più bassa, quelli eccedenti, fino ad esempio a 20000€, saranno affetti da un prelievo più alto.
Esistono però diversi modi di studiare e calcolare l’andamento di questi ‘gradini’; qui entra in gioco la matematica, a cui ricorriamo per meglio illustrare e spiegare i modelli di prelievo:
Mediante l’uso di un grafico cartesiano, si può vedere come la tassazione ( % ) aumenti progressivamente in base al reddito ( R ).
GRAFICO 1
Per meglio descrivere l’andamento del prelievo, aumentiamo l’accuratezza del grafico:
GRAFICO 2
Ossia, per il primo scaglione di reddito, quello tra 0 e A non è previsto alcun prelievo (la cosiddetta NO TAX AREA) per quello tra A e B, si ha una tassazione pari all’a%, tra B e C un tasso del b%, tra C e D del c% e da D in poi del d%.
Nel grafico, si nota che
d% > c% > b% > a%
E, in questo grafico in particolare, anche che
d% - c% > c% - b% > b% - a%
cioè l’aumento dei tassi aumenta all’aumentare dello scaglione da tassare.
Ma non è sempre così; un altro modello di andamento dei tassi, pur conservando un progressivo aumento degli stessi, prevede un rallentamento della loro crescita:
GRAFICO 3
Ovviamente questi non sono gli unici modelli perseguibili, ma si vuole rappresentare e classificare l’estremizzazione degli schemi economici. L’obbiettivo, ora, è quello di fare un ragionamento serio e coerente sui due modelli presentati.
Mentre il primo modello mira a tutelare maggiormente i redditi più bassi, il secondo privilegia quelli più alti.
Il primo, accrescendo via via il prelievo all’aumentare del reddito, pratica un’azione ‘conservatrice del risparmio’, mentre il secondo segue una politica di ‘parificazione del prelievo’, ossia di forfaittarizzazione dell’aliquota.
Nel grafico, mentre rimane inalterata la relazione
d% > c% > b% > a%
In questo grafico si nota che
d% - c% < c% - b% < b% - a%
contrariamente all’andamento del grafico precedente.
Si può quindi teorizzare una classificazione destrorsa ed una sinistrorsa della pressione fiscale.
GRAFICO 4
La spezzata rossa mostra una tassazione ‘conservatrice del risparmio’ che tutela la capacità di spesa ed il potere economico dei cittadini; la spezzata blu, invece, descrive un prelievo che avvantaggia i redditi più alti, e persegue la parità di contribuzione tra le diverse categorie.
La prima spezzata descrive una tassazione più ‘di sinistra’, che abbassa il livello del prelievo sui redditi più bassi e lo aumenta su quelli più alti, capaci di sostenere una tassazione di questo tipo.
La spezzata blu, invece, rappresenta una tassazione ‘di destra’, dove il prelievo si fa invece ingente ed ingombrante sui redditi inferiori, e poco più alto, e relativamente insignificante, su quelli superiori.
La tanto sventolata "ALIQUOTA UNICA" da diverse personalità politiche di ogni estrazione, non è altro che l'esasperazione del modello blu, che si abbatte in modo invadente sulle categorie più deboli ed in maniera quasi irrisoria sui redditi alti.
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