martedì 31 luglio 2012

All'Incrocio a Destra, Lì si Può

Anche il nuovo sindaco di Parma Pizzarotti sceglie la strada più facile per fare politica, quella del 'Divieto'.
E' la via più redditizia, in termini di consenso e pubblicità, quella di inasprire una legge già esistente; anche se in realtà poco cambia, perchè tanto i controlli sono assenti e le nuove regole non vengono fatte applicare. E farlo, costerebbe molto a chi governa.
Ricordo, a questo proposito, il primo cittadino di Opera, Ettore Fusco, che si vantava delle sue ordinanze super restrittive: “Di fatto vieta il consumo in piazza di alcolici ai minori di anni 18, e addirittura ne vieta la vendita per l’asporto, insieme a qualsiasi altra bevanda analcolica dalle 17 sino all’orario di chiusura in due piazze del paese che ultimamente creano qualche problema di ordine pubblico. I cittadini non potranno inoltre soffermarsi in modo da intralciare o disturbare il passaggio e infastidire la quiete pubblica nelle ore serali”.

Ed anche Pizzarotti, alfiere della nuova politica locale cinquestellina, ha ceduto alla tentazione.
Il coprifuoco scatta alle 21, ora dopo la quale non possono essere vendute o consumate bevande alcoliche in alcune vie del centro. Capito? Basta girare a destra all'incrocio e puoi ribaltarti con ogni genere di veleno, ma in questa strada, no.
'Perché ci accusate?' piagnucolano dalla rete 'hanno fatto così anche amministrazioni di centro-sinistra'. Certo, ma voi non eravate i portatori della 'nuova politica' contro quella 'feccia'?

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lunedì 30 luglio 2012

Puoi Scegliere di Essere Antidemocratico


Nell'eterna disfida su preferenze e legge elettorale (ne parlo qui), c'è un aspetto da considerare che mostra tutta l'autoreferenzialità del PD.
Il PD è contro le preferenze, ma vuole le primarie.
Secondo voi perchè?
E' chiaro: le primarie non sono, giustamente, finanziate dallo Stato, ed è richiesto un contributo agli elettori di 1 o 2€. E quale altro partito, nell'alveo del centrosinistra, potrebbe permettersi una tale affluenza che gli permetta di rientrare delle spese?

Per cui o i piccoli partiti si alleano al capobastione democratico, e possono competere alle primarie, certo, ma è una tenzone spesso puramente simbolica, o saranno accusabili di antidemocraticità perchè le liste le decidono le segreterie di partito.
La tanto sventolata Democrazia non è in questo caso sinonimo di Lealtà.

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venerdì 27 luglio 2012

Noi ne Abbiamo Altri

Ecco l'ennesima dimostrazione che Marchionne, l'ad Fiat tante volte messo sotto accusa (e condannato) per le sue pratiche contro lavoratori e libertà sindacali, non è una persona adatta all'industria e al libero mercato.
Ieri il numero uno del Lingotto, in un'intervista all'International Herald Tribune, aveva dichiarato che la politica di Volkswagen sta provocando "un bagno di sangue sui prezzi e sui margini". E cosa ti aspettavi, Sergio? Questo è il libero mercato, dove si lotta, si compete e ci si misura con gli altri, cercando di strappare quote a colpi di sconti, innovazioni e qualità.
Se la Fiat è arrivata dov'è arrivata, è anche per la benevolenza dello Stato, che svariate volte ha generosamente pompato soldi e risorse nell'azienda torinese.

Ed ora arriva la reazione di Volkswagen, che ne chiede le dimissioni dalla presidenza dell'Acea, l'associazione delle case automobilistiche europee. "Marchionne è insopportabile (...), gli chiediamo di dimettersi" dichiarato il responsabile della comunicazione di Volkswagen, Stephan Gruehsem.
E noi italiani, da anni vittime delle ridicole politiche industriali della Fiat e del pecorinismo di uno Stato che gli ha elargito fondi e confezionato leggine su misura, ne abbiamo altri di buoni motivi per volerne le dimissioni, da tutto.

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mercoledì 25 luglio 2012

Adesso v'invertite i Ruoli?

Con l'approvazione della legge elettorale n. 270/2005, detta Porcellum, si sono cancellate le preferenze e delegato alle segreterie di partito la compilazione delle liste elettorali. L'hanno sempre accusata, giustamente, di essere antidemocratica, ed a parole tutti vogliono cambiarla. Ma una legge così fa anche comodo alla politica.
Ora, negli ultimi mesi del Governo Monti, si pone di nuovo il problema di riformarla, in vista delle elezioni 2013.
E così, l'armata populista e demagoga del PdL, prende la palla al balzo e si sdilinquisce a difesa delle indicazione di preferenza in un'ipotetica nuova legge elettorale. Ma chi l'ha voluta, fatta ed approvata scusate, Fra Cazzo da Velletri? (Forzi Italia, AN, Lega Nord e Udc)

E chi diventa adesso il difensore delle liste bloccate mettendosi contro alle preferenze? Un berlusconizzato Partito Democratico, ovvio.
La Senatrice Anna Finocchiaro tuona su Twitter: “Il PD vuole che i cittadini scelgano gli eletti, ma se qualcuno vuole una‪ legge elettorale‬ con le preferenze sappia che non siamo disponibili”. Ma come? Fino al giorno prima eravate tra quelli che si mettevano contro al Porcellum proprio su questo, ed ora lo difendete?
Mi lascia basito, poi, è l'annuncio di ieri dell'Onorevole Alfano: "Noi abbiamo il serio intendimento di approvare la legge elettorale. Se non c'è un accordo è perchè nel merito non condividiamo alcuni punti proposti dal Pd. Ma se loro ci dicono di essere favorevoli alle preferenze, già questa sera si può chiudere un'intesa''.
Prima hanno partorito quest'obrobrio di legge elettorale, ora vogliono cambiarla, ed attaccano quelli, che, invece, prima ne chiedevano la modifica ma ora la difendono? Dite un po', ma ci state prendendo per il culo?

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La Voglio Qui

Colgo l'occasione delle sparate di Rosy Bindi sul tema del matrimonio omosessuale, ma vale per tutti quelli che ti fanno inviti analoghi quando qualcuno si lamenta.
Già che ci sono, rispondo anche pubblicamente ad un rappresentante dell'Arcigay di Ravenna, per cui pare che il mio non essermi offeso a suo tempo per le parole di Lucia Annunziata (qui) deriverebbere dal mio orientamento sessuale; ed io invece rispondo che il suo sentirsi offeso, invece, dipende da una scarsa conoscenza della lingua italiana.
Allo stesso tempo, però, un'altra dell'associazione si stupisce che io parli spesso delle battaglie per i diritti LGBT.
Non è questione di essere gay o etero, ma semplicemente di essere Persone Civili. Io, da Persona Civile, mi offendo sia che venga attaccato un etero che un omosessuale; da Persona Civile, mi arrabbio per le discriminazioni sia verso gli arabi, che verso i congolesi, che verso i coreani; difendo il diritto all'aborto nonostante sia un uomo.
Invece con tutto l'assurdo egoismo politico che permea la società, si sostiene che dovrei essere gay per sentirmi offeso da un attacco verso i gay. Perchè è solo un problema dei gay se essi vengono discriminati ed isolati, vero? Non della società, della civiltà, della collettività tutta.

Comunque, tornando all'Onorevole Bindi, ha invitato i gay ad andare all'estero se vogliono sposarsi, là dove è permesso: “Siete liberi di andare a vivere in un altro Paese”.
Perchè QUI, dice lei, è contro la Costituzione (ma la Consulta ha detto una cosa ben diversa, cioè che al momento non è previsto dall'ordinamento, ma che il Parlamento è perfettamente abile a legiferare in materia, ndr).
Quella stessa Costituzione che hanno cambiato anche l'altro giorno per approvare il Fiscal Compact. Dica che non vogliono, non si nasconda dietro un dito (anzi, una protesi, visto che la sua scusa è falsa, ndr).
Ma ve beh, dice di espatriare. Io rispondo invece che noi Persone Civili smetteremo di votare vecchi fossili paleobigotti come lei, perchè noi Persone Civili vogliamo il matrimonio per i gay QUI, vogliamo la Civiltà QUI, vogliamo il Progresso QUI.

Ah, un ultimo appunto, visto che in questi giorni è stata oggetto di diverse battute e frecciatine anche a sfondo omofobo, ci tengo a darle, da Persona Civile, tutta la mia solidarietà.

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Anche l'Automobile Club scende in Campo

Non lo fa nel senso stretto del termine, chiaramente, ma l'ACI presenta alcune proposte per abbassare le tariffe delle assicurazioni Rc Auto. Da sempre quest'obbligo è guardato con sospetto dai clienti tartassati e collegato a cerchie e caste sospettate di fare cartello contro il libero mercato e la libera concorrenza.

L'ACI stima con le sue idee una possibile riduzione tra il 15 ed il 40%, ed ha elaborato uno schema di proposta di legge con delle modifiche formali a costo zero alle pratiche di conciliazione ed accertamento:
1) il primo articolo impone tempi più stretti per la notifica di un sinistro; lo fa integrando l'articolo 145 del Codice, sancendo la decadenza del diritto di risarcimento se non richiesta entro 90 giorni dal sinistro. Due anni, il termine attualmente vigente, sono ritenuti eccessivi, e consentono di attuare manipolazione e speculazioni;
2) il secondo, invece, prevede il ripristino del termine dei 5 giorni nel quale il danneggiato deve tenere a disposizione le cose danneggiate per consentirne l’analisi visiva da parte dei periti. Di recente questo tempo era stato abbassato a 2, ma l'ACI lo ritiene troppo stringente, e vista l’impossibilità pratica delle assicurazioni di procedere alle perizie nei tempi previsti, si apriva di fatto la strada agli abusi e alle truffe;
3) questa proposta si pone l'obiettivo di uscire dall'annosa questione del 'colpo di frusta', il danno fisico che colpisce praticamente ogni automobilista dopo un sinistro (uno dei sintomi meno individuabili della disciplina medica), con l'introduzione dell'articolo 139-bis che stabilisce come "risarcibili le sole lesioni suscettibili di accertamento medico legale, da cui risulti visivamente o strumentalmente l’effettiva sussistenza della lesione";
4) molti furbetti fanno rientrare nel conto del carrozziere a cui si sono rivolti per la riparazione dei danni causati da un incidente, anche la sistemazione di altri danneggiamenti preesistenti; per correggere la stortura, l'ACI intende prescrivere l'obbligo di effettuare la manutenzione in un'officina convenzionata con la compagnia assicurativa pagante.

E non è tutto, perchè oltre all'ipotesi legislativa, l'Automobile Club presenta anche 4 raccomandazioni alla politica:
a) approvare rapidamente la tabella nazionale dei danni fisici con invalidità non ancora entrata in vigore;
b) adeguare i risarcimenti per danno morale in caso di morte di un congiunto agli standard europei;
c) collegare le immatricolazioni e i passaggi di proprietà alla comprovata stipula di un’assicurazione Rc Auto;
d) rivedere la tassazione (immancabile, ndr).

Proposte, secondo me, solo frutto del buon senso, tutt'altro che rivoluzionarie. Ho qualche dubbio sulla 3°, perchè il 'colpo di frusta' esiste, anche se difficilmente rilevabile, e restringere un diritto per correggere valutazioni tecniche od evitare abusi non è quasi mai una buona scelta.

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martedì 24 luglio 2012

Religione Vs Lavoro

Succede a Venezia, in un prestigioso hotel della laguna. Un facchino musulmano si licenzia perchè, racconta un giornale locale, non può sopportare la vergogna di prendere ordini da una donna. L'albergo addirittura lo riassume, e gli assicura che d'ora in poi ci sarà un intermediario di sesso maschile a dirgli cosa deve fare.
Mi sa che con questa storia della tolleranza stiamo esagerando.
Il facchino può essere musulmano, buddista, wiccan o adorare qualsiasi noce di cocco voglia, ma per favore sia lui il primo a rispettare la cultura del paese in cui si trova. Perchè qui non è un problema di religione, ma di come essa, in questo caso quella islamica, invada anche l'ambito economico e sociale della vita di una nazione.

Poi, per quanto ne so, il facchino non ha piantato alcuna grana (e avrei anche voluto vedere, ndr), si è legittimamente licenziato dal suo posto perchè non ne era soddisfatto, per cui direi che nessun appunto può essere a lui obiettato. Stessa cosa per l'albergo, che essendo un'azienda privata ha la facoltà di comportarsi come meglio crede verso i suoi dipendenti.
Se però una cosa del genere fosse successa in un ufficio comunale, forse un po' di intolleranza mi sarebbe venuta.

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lunedì 23 luglio 2012

Vogliamo Prendere Esempio?

Ieri la Consob ha messo lo stop per una settimana alle vendite allo scoperto. E Madrid le ha vietate per tre mesi.
La vendita allo scoperto è un'operazione finanziaria che consiste nella vendita di titoli non direttamente posseduti dal venditore; l’intento è quello di ottenere un profitto a seguito di un trend o movimento ribassista delle quotazioni di titoli (azioni, strumenti, beni) prezzati in una borsa valori. Non chiedetemi di scendere in dettagli, vi prego.
Interessante notare come non appena ne è stato dato l'annuncio, la speculazione sia diminuita.
"(...) i nostri governanti utilizzano la speculazione per ricattare i lavoratori, poi quando il gioco si fa troppo rischioso tirano un po’ il freno – ad esempio bloccando le vendite allo scoperto – ma senza fermare il fenomeno della speculazione. Il punto è proprio questo: vi è un uso politico della speculazione e nessuna azione per bloccarla davvero." commenta Paolo Ferrero.

E la granitica ed inscalfibile Germania (che ieri ha collocato Bund al rendimento del -0,05%, cioè i compratori pagano per tenerli in deposito, ndr) come si comporta sulle vendite allo scoperto? Semplice, là sono illegali.
"Sono mesi che noi chiediamo di impedire le vendite allo scoperto" continua il segretario di PRC "Sarebbe un primo passo per una lotta contro gli speculatori". E direi che anche in materia sarebbe il momento di prendere esempio.

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La Sicilia Celebra così la Lotta alla Mafia

La Sicilia celebra la strage di via D'Amelio a modo suo.
Ventiquattr'ore dopo il ventennale, l'Assemblea Regionale ha bocciato lo "sbarramento antimafia", proposto dal Presidente regionale dell'Antimafia Lilio Speziale. Lo sbarramento avrebbe impedito a Sindaci, Presidenti di Provincia e Regione di nominare persone rinviati a giudizio o condannati per corruzione, associazione a delinquere o mafia nella PA e nelle società partecipate.
Con la complicità del voto segreto (richiesto da Mpa, Pdl, Pid e Mpd), il Consiglio ha respinto il provvedimento, con la maggioranza di 32 su 39.
“Sarebbe stato un atto di stima al lavoro che quotidianamente fa la magistratura per smantellare le relazioni fra mafia e politica. Mi riferisco soprattutto a chi non ha manifestato il proprio pensiero nascondendosi dietro il voto segreto e questo, un giorno dopo l’anniversario del ventennale delle stragi non ci fa onore” commenta Pino Appendi, del PD.

La Regione Sicilia perde ancora credibilità dopo la questione dei bilanci interni, coi giochini fumosi del Presidente Lombardo. Una regione non commissariabile e difficilmente riformabile.
Il vice di Speziale ha detto che intende riproporre l'emendamento bocciato al Parlamento nazionale, sperando in maggior trasparenza e serietà.

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venerdì 20 luglio 2012

La Padrina

L'intervista rilasciata dalla Presidentessa del PD Rosy Bindi riguardo alla regolamentazione dei diritti civili è riuscita nell'ardua impresa di peggiorare la situazione. Avevo già parlato del discusso 'documento Bindi' con cui il PD cercava l'intesa tra l'anima cattolica e quella laica all'interno del partito (qui), tirandone fuori un panegirico melenso ed inconcludente.

"I matrimoni omosessuali sono contro la carta costituzionale. Noi garantiremo diritti alle unioni civili nel solco della Costituzione, c’è una sentenza che vieta i matrimoni omosessuali. In Italia non potranno mai attuarsi."
E già qui l'Onorevole Bindi dimostra la sua impreparazione. Perchè la Corte non ha detto NO, anzi (ne parlo qui). E comunque, vorrei ricordare alla deputata che hanno cambiato la Carta anche pochi giorni fa, introducendo il meccanismo europeo che ci costerà 50 miliardi all'anno per i prossimi 20 anni, per cui non accampi scuse che non esistono.

 "Il Pd sabato ha preso una decisione condivisa: un impianto legislativo che regolerà le unioni civili" chissà che sforzo dev'essere stato, per dei veri progressisti come voi. E poi, con arroganza e strafottenza "Con le vostre posizioni massimaliste scordatevi pure le unioni civili. Lo vedete perché non otterrete mai niente in questo paese? (...) E finirà che rimpiangerete i Dico!".
Altolà Bindi, non otterrà mai niente chi continua ad elemosinare concessioni da dei bigotti baciapile benpensanti come voi, che si offenderebbero (parole del suo collega D'Alema, qui) a veder riconosciuta qualche briciola di civiltà. Ma per fortuna, l'offerta politica è più ampia.

"Noi siamo chiamati a governare il paese, non una minoranza" no, diciamo che siete chiamati a fare da stampella ad un Governo che deve mettere una toppa ad un disastro politico ed economico irriformabile. Ma ne riparleremo quando si voterà, mi sto già scrocchiando le dita.
"State dando prova di inciviltà, se non siete d’accordo, andate da un’altra parte, lasciate in pace il nostro partito“ appunto. Mi chiedo cosa aspettino la Concia e Scalfarotto, per dirne due.

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giovedì 19 luglio 2012

Il Singolo, Non la Coppia

La recente assemblea del PD in cui si è discusso anche di diritti civili si è conclusa con la burrascosa riconsegna della tessera del partito di molti esponenti delle realtà LGBT, ed ha visto l'approvazione del documento Bindi sul tema.
Ma cosa dice il documento Bindi? Luca Telese, dalle pagine di Pubblico, ed ElfoBruno dal suo blog ci spiegano che si tratta di un imbroglio. "Il Pd, auspicando un più approfondito bilanciamento fra i principi degli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione, quanto in specie alle libere scelte compiute da ciascuna persona in relazione alla vita di coppia e alla partecipazione alla stessa, opera dunque per l’adeguamento della disciplina giuridica all’effettiva sostanza dell’evoluzione sociale, anche introducendo, entro i vincoli della Costituzione e per il libero sviluppo della personalità di cui all’articolo 2, speciali forme di garanzia per i diritti e i doveri che sorgono dai legami differenti da quelli matrimoniali, ivi comprese le unioni omosessuali."

Capito quindi? Non si tutelano i diritti della coppia, la dignità dell'affetto che la lega, ma la libertà del singolo, anche quando -ahimè- decide di far coppia con uno del suo stesso sesso.
Oltre ai DiCo proprio non si riesce ad andare. D'altronde, come lasciava intendere l'On. Fioroni, tutto quello che ci si poteva aspettare dal PD l'abbiamo già visto (qui). Si stanno studiando "leggi speciali", come dice Bersani, "presidii giuridici" per far sì che questi diritti siano difesi.
Purchè senza pubblicizzazioni, riti o cerimonie. State insieme, fate quel che volete, ma mi raccomando chiusi in casa.

Come avevo già detto qui, non c'è bisogno di inventarsi cose nuove, esiste già un 'presidio giuridico' che risolve perfettamente la questione.

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Eccoli qua, i Disertori

Così, per informazione, sappiate che alcuni parlamentari hanno già cominciato le ferie.
Delle 160 sedute alla Camera del mese di giugno, Berlusconi Verdini, Ghedini, Tremonti e La Russa, per il PdL, non ne hanno fatta una; assenti al 100%. Alfano e la Brambilla erano presenti una volta sola. L'On. Crimi addirittura c'era 12 volte.
Per la Lega, solo Reguzzoni fa l'enplein, mentre Bossi se n'è concessa una.
L'Onorevole Parenti, del PD, non si è mai vista in aula, col 100% di assenze.
Per il Gruppo Misto, sono Barbareschi e Miccichè ad averne saltate 160 su 160. Come già disse, l'On. Calearo, di Popolo e Territorio, non ci va più alla Camera.
Anche Barbato, che però si è autosospeso, dell'IDV, non si è presentato neanche una volta.

La mia proposta è semplice: legare la retribuzione proporzionalmente alle effettive presenze in aula (escluse le assenze giustificate, chiaro, ma anche per quelle un bel taglio comunque). E non solo, dopo 100 assenze su 200 sedute, vieni rimandato a casa e sostituito con il primo dei non eletti.
Se non ne hai voglia, stai a casa, e cedi il passo a chi magari è più motivato.

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E per Caso in Treno fai un Incontro Interessante

Capita così che domenica sera prendo il treno, raggiungo lo scompartimento, pienissimo nonostante il giorno e l'ora, e prendo posto. Per attaccare bottone, chiedo "Voi dove scendete?". Il viaggio è lungo, meglio una conversazione leggera che più di tre ore in silenzio, no?
"Bologna" mormorano svogliatamente due ragazze, che avevo già bollato come universitarie per la tipica aria un po' trasandata che hanno gli studenti fuori sede.
"Lecce", mi dice una ragazza molto giovante seduta nell'angolo opposto alzando gli occhi dalla sua rivista.
Nel sedile di fronte al mio è seduta una signora di mezz'età, elegante e dall'aria snob, un'ampia gonna ed una camicetta bianche con tanti piccoli fiori disegnati.
Una di quelle donne che ti immagini sedute in giardino ad un tavolo in ferro battuto dipinto di bianco mentre sorseggiano una tazza di the col bordo dorato. Per un attimo quell'immagine delicata mi fa venire in mente la domestica con cui Karen tentò di sostituire Rosario in una puntata di Will&Grace.
Si sente subito che è straniera, dal suo italiano scandito e senza inflessioni, "Io sono colombiana, vengo da Bogotà, scendo a Modena", ed aggiunge "Sono stata alla Conferenza Internazionale del Lavoro a Ginevra".

Rispolvero velocemente il mio inglese e le chiedo se si tratta di una rappresentante politica avendo partecipato ad un evento così importante; "No", si tratta di una ricercatrice e docente universitarià, invitata, se ho capito bene, come consulente. Si chiama Martha Monsalve (e se quello indicato nell'indirizzo email è il suo anno di nascita tanto di cappello, credo che mi trasferirò in Colombia).
Il mio volto s'illumina di stupore, e le chiedo di parlarmene (non avendo un registratore con me, posso fare solo delle ricostruzioni; in più c'è la variabile linguistica, per cui prendete con le pinze quanto scrivo).
"Là puoi vedere il futuro" mi racconta "Ci sono delegazioni degli Stati, dei lavoratori, delle diverse categorie produttive e degli imprenditori". "Abbiamo ripreso una carta dei diritti del lavoro dei primi del '900 ed ora dobbiamo renderla più moderna, scrivendo quattro punti fondamentali e quattro punti prioritari."
Improvvisamente le quasi quattro ore di viaggio mi sono sembrate pochissime "Sa, io svolgo per passione l'attività di giornalista, posso scrivere qualcosa su questa conversazione?".

Col suo consenso, continuo: "E per l'Italia cosa avete detto? Noi abbiamo appena fatto la Riforma del Welfare, cosa ne pensate?".
"Anche in Colombia abbiamo dovuto fare due grosse riforme del Lavoro, nel 1950 e nel 2003, perchè, come in l'Italia, avevamo una legislazione giudicata troppo paternalistica riguardo ai diritti dei lavoratori".
Annuisco. "C'era anche il Ministro Fornero?" chiedo ironicamente "Ha pianto?!". Sorride, capendo subito a cosa mi riferisco.
"Collaborando con un partito politico, avevo provato ad immaginare un modello di flessibilità in cui era il datore di lavoro a trovare il nuovo posto di lavoro ai dipendenti quando non gli occorreva più la manodopera..." ho spiegato, anche per trovare conferma che il mio non fosse un ragionamento così insensato (ne avevo parlato qui).
"Quello è un passo ancora più avanti sul fronte della flessibilità, della sicurezza e della mobilità" mi conferma.
"Però il problema in Italia è proprio il Mercato" ho incalzato "qui è tutto bloccato, in mano a pochi monopoli, senza concorrenza e competizione."
"Lei, per esempio" ho detto indicando la diciannovenne di Lecce, che studia giurisprudenza "per fare l'avvocato dovrà passare da un Ordine, un Albo professionale (cercavo disperatamente l'inglese di 'quaderno' o 'registro', per spiegarle di cosa stavo parlando, ma spero di essere stato chiaro comunque), che le dice dove può lavorare e quanto deve farsi pagare. Sono questi i problemi, non l'articolo 18!".
Lei annuiva, sbalordita (non credo non sapesse di cosa stavo parlando, forse era stupita del ragionamento). "E' così anche per parrucchieri, estetisti, farmacie.. devono darti la licenza, e se le hanno finite per il posto dove vuoi lavorare, non puoi farlo".
"Da noi, studi per il settore in cui vuoi operare, e puoi lavorare liberamente..".
"E per i giornalisti è anche peggio" ho aggiunto "Durante il fascismo, nel 1925, istituirono l'Ordine per controllare la stampa, e da allora non l'hanno più tolto, è molto difficile svolgere l'attività liberamente.." (non sono sceso nei dettagli, anche per il mio inglese non proprio eccelso, ma il senso non cambia).

Siamo arrivati a Modena, la sua fermata. Martha mi ha lasciato il suo recapito e mi ha salutato caldamente. Un incontro che non dimenticherò.

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martedì 17 luglio 2012

"Presidente, ho Ucciso mia Sorella"

Nella questione sulle intercettazioni che coinvolgono il Presidente della Repubblica Napolitano ci sono alcuni particolari da considerare.
Prima di tutto, l'intercettato non era lui, ci è finito in mezzo perché entrato in contatto con l'utenza sotto controllo, quello dell'exMinistro Mancino. E qui appunto si inserisce il dettato secondo cui il Capo dello Stato non può essere intercettato: non lo è stato, infatti.
Però, se io chiamo il Presidente per dirgli che ho ucciso mia sorella, cos'è, i Magistrati non possono utilizzare la telefonata come prova perché dall'altro capo del filo c'è Napolitano con le sue pompose prerogative costituzionali?
Poi, che il Capo dello Stato non possa essere accusato "nell'esercizio delle sue funzioni e bla bla bla" ci sta, ma infatti al momento nessuno l'ha coinvolto in niente. La raccomandazione del Ministro Severino riguarda solo la riservatezza di quelle conversazioni, che infatti sono tutt'ora tenute segrete.

C'è anche un precedente, datato 1993, quando fu Scalfaro a finire in mezzo ad una registrazione.
Lui non fece come oggi fa il suo successore, non alzò la voce contro i Magistrati e non sollevò la questione alla Consulta. Lasciò che le indagini facessero il loro corso.
Come secondo me dovrebbe fare il suo successore attuale, fermo restando il divieto di divulgazione delle intercettazioni.

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L'Altra Omofobia

Non c'è solo l'intolleranza violenta dei picchiatori e la discriminazione sociale, c'è anche, è per alcuni versi forse è ancor più pericolosa, l'omofobia strisciante, fatta dai pettegolezzi, dal chiacchiericcio della gente per strada, dai sorrisetti maliziosi, dai benpensanti più o meno bigotti.
In questo solco rientra anche il dato emerso da una ricerca condotta negli Stati Uniti che dice che il 40% dei barboni che vive in strada è composto da gay, bisessuali e transessuali.
Gli USA sono, nonostante tutto, uno dei paesi più moralisti, puritani e perseguitati dai fantasmi religiosi; basta guardare film e telefilm americani per accorgersi del manto felpato di bigottismo che copre ogni festa, cena, frase o battuta (e non fermatevi a Will & Grace o Modern Family, andatevi a cercare Una Bionda per Papà, Genitori in Blue Jeans o l'estremismo reazionario di Settimo Cielo).
Il 68% dei giovani senzatetto è stato cacciato dalle proprie famiglie o di essersi sentito costretto ad andarsene a causa di continue violenze verbali.

Ovviamente, la politica non può mettersi ad imporre il pensiero alle persone, se no saremmo in un regime da 1984 di Orwell. Ma può e deve intervenire sul clima culturale della società, renderlo più aperto, inclusivo e rispettoso. Punire gli abusi alla libertà altrui ed ampliare i diritti, modifica la visione e la mentalità della gente.
Si può così forzare il cambiamento e raggiungere il sogno di una realtà accogliente, laica e rispettosa delle differenze.

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Al di Sopra

Il viceministro del lavoro Martone, famoso per l'uscita sugli "sfigati" che si laureano dopo i 28 anni, torna a colpire.
Il rappresentante del Governo era al centro di un'interrogazione parlamentare dell'Onorevole Codurelli (quella che doveva "farsi scopare" secondo il villico pensiero leghista, ndr) che gli chiedeva lumi sul destino degli esodati postali, che dopo due anni ancora aspettano i conguagli a seguito della soppressione dell'IPOST, l'ente previdenziale di riferimento.

La risposta di Martone ha confermato un atteggiamento in linea con la sua dichiarazione precedente, l'arroganza e la protervia di chi si sente intoccabile, al di sopra di ogni legge, direttiva o regolamento. Ed anche l'incapacità politica di chi come lui si è trovato catapultato in un ambiente del tutto alieno (ogni riferimento al caso Fornero sugli Esodati non è del tutto casuale, ndr).
Me lo immagino sprofondato nel suo colletto inamidato, stretto dalla cravatta regimentale - of course - mentre si sistema la giacca e con fastidio e sufficienza sbotta: "Facciano Causa!".

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lunedì 16 luglio 2012

Estendere i Diritti per Superare la Discriminazione

Le donne, come sappiamo, hanno la vita più difficile nel mondo del lavoro, specie al momento dell'assunzione. "Intende in futuro avere bambini?" è una domanda frequente in sede di colloquio con una candidata, una domanda imbarazzante, invasiva ed arrogante.
E' anche diffusa la pratica delle dimissioni in bianco, fatte firmare al momento dell'accettazione del contratto, così, qualora la ragazza rimanesse incinta, il datore disonesto poteva sguainare il modulo già vidimato dalla lavoratrice, compilarlo e darle il ben servito.
Per ovviare a questa piaga, il Governo Prodi del 2006 introdusse i moduli numerati, da richiedere direttamente on-line, così da non poter falsare gli atti di licenziamento. Fu un'idea a mio giudizio ottima, che tutelava le lavoratrici dai comportamenti scorretti dei capi; talmente ottima che la norma venne abrogata dal Governo Berlusconi salito in carica nel 2008.

Questa misura, però, non andava a correggere il problema di fondo, ossia le difficoltà nelle donne a trovare un posto di lavoro proprio per le titubanze del datore di lavoro al momento di assumere.
Per ovviare a questo aspetto, la Svezia ha avviato un programma di tutela dei diritti parentali, dal 1995 al 2005, superando queste perplessità, rendendole senza importanza. E lo ha fatto non depotenziando i diritti, ma estendendoli ad entrambi i genitori: lo stato scandinavo ha così introdotto le tredici mensilità di congedo da ripartirsi tra madre e padre.
Oltre a 10 giorni al momento del parto, 2 mesi sono obbligatori per entrambi, ed i restanti 11 possono essere a loro discrezione fruiti, anche frazionabili in ore, da uno e/o dall'altro.
Così facendo, si è raggiunto un equilibrio tra diritti di lavoratrici e lavoratori, tra maternità e paternità, rendendo ininfluente la variabile del sesso nella scelta dei datori di lavoro sulle nuove assunzione.
E' così sbagliato copiare dagli altri?

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venerdì 13 luglio 2012

E' Giusto ma Non è Giusto

Concedere gli stessi diritti di un qualunque coniuge anche alla compagna di Anna Paola Concia, regolarmente sposatesi in Germania, è per me un comportamento ipocrita e scorretto. Ancorchè, sia chiaro, giustissimo.

Ipocrita perchè dimostra che, alla faccia di tutti i paleobigotti che ogni giorno ci inquinano la mente con i loro sermoni, il problema esiste, e i diritti coniugali sono DOVUTI, non sono una concessione che dobbiamo elemosinare.
E' ipocrita anche verso la stessa legislazione italiana, che non consente i matrimoni gay ma poi si permette di riconoscere le tutele e la dignità di una coppia omosessuale che ha contratto il matrimonio all'estero.
Scorretto, invece, verso le migliaia di coppie omosessuali che ogni giorno condividono vita e affetti senza i diritti riconosciuti a quelle eterosessuali.

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Vorrei Proprio Conoscerli

Annunciando trionfale la sua 6° ridiscesa in campo (neanche stavolta, ahimè, per zapparlo) Berlusconi dichiara "Gli imprenditori vogliono il mio ritorno".
"Nonostante tutto quello che NON ha fatto per loro" ho chiosato via Twitter. Vorrei proprio conoscerli questi imprenditori che a sentir lui si starebbero stracciando le vesti per rivederlo al Governo. Mah.
Perchè Berlusconi non è un imprenditore, ha sempre fallito il confronto con il libero mercato (ne parlo qui e qui) e non è (più) credibile ne come liberale ne come democristiano (come ha fatto questo camaleonte a rappresentare due realtà così antitetiche resta un mistero, ndr).
Se proprio volete vedere qualcuno liberalliberista al potere (e attenti, perchè non è detto vi vada bene, ne parlo qui), tenete d'occhio il neo-quasi-movimento di Oscar Giannino.

Ai suoi proclami si aggiungono i deliri dell'incompetente di Desenzano del Garda, ex-Presidentessa del Consiglio Comunale detronizzata dai suoi stessi colleghi, Mariastella Gelmini: "Prenderemo i voti di nord e imprese".
Ma farsi vedere da uno bravo, no?

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giovedì 12 luglio 2012

Sempre più Politici

Intervenendo all'assemblea dell'ABI, il Presidente del Consiglio si è affrettato a sottolineare che il suo Governo "non è mai stato tenero con le banche".
L'Unità però fa notare che con un provvedimento del Ministro Passera le banche hanno goduto di importanti sgravi sulle ricapitalizzazioni di cui in questo periodo soprattutto loro beneficiano.

Continua quindi l'evoluzione dei tecnici in veri e propri politici, prima scadendo nel vittismo più sempliciotto ("abbiamo perso il consenso dei poteri forti"), poi lanciando fumose accuse verso chi lo critica (le parole di Squinzi che farebbero alzare lo spread), ed ora negando l'evidenza.

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Di qualsiasi Millennio siano, Fascisti restano

Una dichiarazione controversa, quella del sostituto procuratore di Aosta dott. Ceccanti, che, a detta di molti, mina il profilo indipendente del magistrato. Ma personalmente non ne sono del tutto sicuro.
Oggetto dell'irrituale trattamento è il movimento di estrema destra Casapound che aveva querelato il consigliere comunale Paolo Momigliano Levi per diffamazione.

Il dott. Ceccanti ha affermato che “nel nostro ordinamento le posizioni politiche legate al fascismo non meritano alcuna tutela”. Presa così, scontornata dal contesto, forse è un po' fuori luogo nella bocca di un giudice, ma direi inattaccabile, perchè si limita a constatare una peculiarità dei nostri codici legislativi. Precisamente la XII° Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione, "E' vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista", e la sua diretta discendente, la Legge Mancino.
Vorrei ricordare, per chi non trova giusto accostare il ventennio littorio a Casapound, che sono gli stessi membri dell'associazione a definirsi "i fascisti del terzo millennio".

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mercoledì 11 luglio 2012

Credevate Davvero Fosse Finita?

L'eterno ritorno, il nuovo che avanza. Berlusconi di nuovo candidato nel 2013.
Nell'incredulità generale dei mezzi di informazione, oggi si rincorrono gli annunci degli esponenti del PdL sulla nuova discesa in campo del Cavaliere. Il suo segretario Alfano ('suo' di Berlusconi, non del PdL, ndr) dice che sono in molti nel partito a richiedere questa candidatura, e lui è tra questi.
E' durato meno di un mese il progetto delle primarie del centrodestra. Perchè se c'è anche Berlusconi, non esistono alternative.

Io, a dir la verità, non avevo mai creduto fosse realmente uscito di scena (qui); l'unico momento in cui il dubbio mi ha adombrato la mente, è stato quando lanciò il progetto del presidenzialismo (qui).
In rete, per radio e credo anche in TV regna quasi l'imbarazzo per l'idea: "Ma davvero pensate di ricandidare Berlusconi nel 2013?!" è una domanda tipo, che anch'io mi pongo seriamente.
Ma era chiaro finisse così: il PdL (o come cavolo si chiamerà ora) senza Berlusconi è solo un'accozzaglia di poveri idioti senza alcuna preparazione o competenza, con l'unico obiettivo di rimanere incollati alla poltrona, dove speravano di andare senza di lui? Inoltre era dilaniata dai mal di pancia, gente che spingeva in ogni direzione pur di avere un po' di visibilità o farsi bello davanti all'opinione pubblica.

C'è un altro particolare interessante, i sondaggi sul successo elettorale del PdL: “con me il 30%, senza di me il 10%” commenta l'exPresidente.
Allora, non mi permetteri mai di criticare chi davvero crede nella 'rivoluzione liberale' come soluzione politica; al massimo trovo ridicolo si riponga ancora questa speranza sul PdL, ma non la legittima idea personale. E' quel 20% di preferenze legate alla presenza di Berlusconi in campo che mi preoccupa.
Se davvero il suo carisma è capace di trainare e smuovere tanti voti, significa il progetto (alla base di ogni regime) di rendere il popolo ignorante, asservito e pecorone è andato in porto.

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Il Problema non è Quello


Il New York Times lancia l'allarme: "Scandali minano la fiducia della gente nel Capitalismo". Un sondaggio USA rileva che solo 1 persona su 5 si fida delle banche, ed il 62% non si fida delle grandi aziende.
Eh beh, certo, è più facile da un estremo guardare all'altro, quando si è in difficoltà. Anche perchè sono così maledettamente vicini.

Ho già avuto modo di parlare di come non consideri l'ideologia della Sinistra (Estrema) necessariamente come la dittatura dello Stato, ma che anzi per me sia più la formazione di cittadini coscienti e pronti ad affrontare la società, anche il libero mercato (non la riporto, ma la trovate qui).
Feci delle proposte per aprire il mercato, motivandole nella mia visione di sinistra (come la soppressione degli Ordini, qui), e per non sottomettere lo Stato alle sue esigenze (ad esempio sugli aiuti alle banche, qui).
Feci anche qualche esempio estremo, per far capire che il mio non era ne un liberismo anarchico malcelato, ne una falcemartello intinta nell'olio dei fast-food (come la liberalizzazione totale, qui).
Tutto questo, rimanendo nel Capitalismo, ma umanizzandolo, rendendolo davvero motore di crescita e sviluppo per la società, e non solo strumento reazionario di conservazione oligarchica dei poteri.

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martedì 10 luglio 2012

Università Senza Limiti

Quello sulla spending review si prepara ad essere anche un colpo mortale per gli studenti universitari, specie quelli fuori corso. A dircelo, oltre a poche voci libere, è l'International Business Times, a conferma che in Italia non bisogna disturbare questi santi tecnocrati scesi dal cielo per aiutarci (come qui nel caso di Passera).
Col decreto 306/97, fino ad oggi esistema un limite all'aumento delle tasse universitarie; esso obbligava gli atenei italiani a rispettare il limite massimo del 20% come rapporto fra l'intero ammontare dei contributi, delle tasse universitarie e dell'annuale assegnazione di fondi ministeriali (FFO).

Da oggi non sarà più così, perchè con un comma del decreto il limite del 20% non sarà più calcolato tenendo del contributo di ogni studente, ma solo delle tasse pagati dagli studenti italiani e comunitari in corso. Esclusi quindi quelli stranieri e  fuori corso.
Per cui, come primo effetto,  le tasse saranno innalzate del 20% per tutti coloro abbiano superato la durata legale del corso. Ma non è tutto, perchè il limite non sarà più calcolato sul FFO, ma sui trasferimenti dello Stato destinati agli atenei. La cifra complessiva su cui verrà calcolato il 20% sarà quindi molto più alta.
Come detto, l'impatto della manovra sarà più forte per gli studenti fuori corso e per gli stranieri, che potrebbero veder aumentate le loro tasse a dismisura, e soprattutto senza alcun limite.
La conferma arriva da Michele Orezzi, coordinatore dell'unione degli universitari, il quale ha spiegato che "Siamo il terzo paese per tasse universitarie in Europa  e nonostante questo il Governo punta a cancellare il limite della tassazione e consentire aumenti sconsiderati dei contributi pagati dagli studenti".

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Comuni Ricicloni 2012

E' stato diffuso in questi giorni il dossier finale sull'iniziativa dei Comuni Ricicloni, riguardante la raccolta differenziata ed il riutilizzo nelle realtà locali sul territorio italiano.
Un buon risultato, che vede 1.123 comuni, pari al 13% del totale, superare la soglia del 65% di rifiuti differenziati, e 1.488 superare quella prevista dalla normativa del 2011, il 60%.

In testa alla classifica, per la terza edizione consecutiva, il comune di Ponte delle Alpi, in provincia di Belluno, con l'87,7% di raccolta differenziata sul territorio. Tra i capoluoghi, al nord vince Pordenone, con il 77,5%, al sud spicca (anche perchè l'unico a soddisfare i requisiti) Salerno, con il 68,4%, mentre nel centro Italia nessuno riesce a superare la soglia prevista; il comune maggiore, con il 66,3%, è però Fidenza (PR).
I primi 10 comuni in assoluti appartengono tutti alle tre province di Belluno (Ponte delle Alpi, 1°, ed Arisè, 5°), Trento (Vattaro, 2°, Fornace, 6°, e Sant'Orsola Terme, 10°) e Treviso (Morgano, 3°, Vidor, 4°, Preganzol, 7°, Roncade, 8°, e Casier, 9°).

Complimenti a tutti, i risultati di questo dossier si rivelano incoraggianti, anche l'aumento delle percentuali e la sempre più diffusa raccolta domiciliare sono indici di un lento ma progressivo aumento dell'interesse de i cittadini e delle istituzioni verso le tematiche ambientali e verdi.
Senza contare che le politiche verdi potrebbero essere un modo per l'Europa per uscire dalla crisi, ne parlo qui.

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lunedì 9 luglio 2012

Finalmente ci Siamo

Mi avevano un po' stufato tutti gli annunci, le promesse, i dire/non dire riguardo alle coppie tra persone delle stesso stesso. "Se ci darete il voto noi faremo X" annunciava un partito, "Noi invece promettiamo Y" rilanciava un altro, in una spirale di annunci sempre più ridicola, trash ed avvitata su se stessa.
Tra PACS, DICO, CUS, "dfesa della famiglia tradizionale" (vuoi forse minare la santità dei 7 matrimoni di Liz Taylor?!) e "rispetto della sensibilità cattolica", nessuno partito, con poche eccezioni, era capace di elaborare una proposta d'azione concreta.
Ma, quasi a sorpresa, arriva alla segreteria della Camera, il ddl n. 5338/2012, recante "Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell'accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso", presentato dall'Italia dei Valori. Finalmente si parla di matrimonio tra coppie omosessuali.
Una battaglia giustissima e doverosa, quella per l'ampliamento della giurisdizione del matrimonio. Complimenti agli Onorevoli Antonio Di Pietro e Franco Banderuola Grillini per l'atto; perchè credo che quella della 'regolamentazione delle unioni civili' sia una perifrasi legislativa inutile e pomposa, un vacuo contentino con cui il nostrano centrosinistra bigotto e timorato di Dio si ripassa il trucco sotto i riflettori dell'opinione pubblica.

Sia chiaro, mi pare ovvio che questo Parlamento non lascerà mai passare una legge di questo tipo, e considero quella dell'IdV una gran paraculata da campagna elettorale. Magari sono anche a favore, facendo parte a livello europeo del gruppo liberale, ma non so quanta reale fiducia e sensibilità abbiano per il tema. E per adesso, servirà a magnetizzare qualche voto.

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Contro la Vivisezione, la Compassione Costituzionale dell'India

La cultura dell'India poggia le sue basi sui principi della non-violenza, e questo è anche riconosciuto dalla Costituzione della Repubblica Indiana, all'art. 51: "E’ dovere fondamentale di tutti i cittadini dell’India (…) avere compassione per tutte le creature viventi".
Ed in base a questo, il Ministro per l’Ambiente e le foreste, mr. Jayanthi Natarajan, ha di recente vietato i test sugli animali nella ricerca o per fini didattici. Al loro posto, le 120 scuole di medicina del paese utilizzarenno filmati, simulazioni, manichini ed altre tecniche di sperimentazione alternative. Si salverà così la vita a 19 milioni di animali.

Altro capitolo riguarda i test cosmetici, per cui si attende il parere del Ministro della Salute, Ghulam Nabi Azad.
Le associazioni animaliste si stanno battendo in questo campo perchè, dicono, i test "sono vecchi e non più necessari. Uccidono gli animali senza portare benefici ai consumatori. Oggi esistono analisi attendibili che non necessitano dell’uso di animali e che sono sicure per controllare gli effetti dei cosmetici sulla salute umana".

E' interessante notare come il mondo dell'istruzione e della ricerca abbia accettato positivamente la novità, mentre l'industria cosmetica continui a nicchiare ed opporsi. E pensare che, almeno a mio modesto parere, sarei più propenso a giustificare l'uso di animali nella ricerca e nello studio, dove il sacrificio di queste bestiole può servire a salvare vite, far evolvere e progredire la scienza.

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domenica 8 luglio 2012

Sarà un Caso?

L'aumento dell'Iva viene rimandato al secondo semestre del 2013, ossia dopo le elezioni. Sarà una scelta casuale?
Forse qualche Ministro dell'attuale Governo cova segretamente ambizioni politiche anche dopo questa fase 'tecnica', e preferisce non lasciare un'impronta così devastante nell'opinione pubblica.
Quando poi, eletto o no, il tecnico/politico si troverà davanti all'aumento, scatterà il consueto frasario da politico di lungo corso, "è responsabilità del Governo precedente", "ce lo chiede l'Europa" o altre amenità di questo genere.

O magari è stato proprio qualche politico dell'attuale maggioranza ad aver suggerito all'esecutivo "forse adesso non c'è bisogno di alzarla, ma mettete comunque l'aumento l'anno prossimo, così noi della Casta potremo scaricare le responsabilità su di voi e rimarremo puliti agli occhi dei Cittadini".

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venerdì 6 luglio 2012

Contenti Adesso?

Ci voleva così tanto? Con un articoletto nella spending review, finalmente, si da un taglio al capitolo di spesa riguardante le 'auto blu', nella misura del 50%: "Le amministrazioni pubbliche non possono effettuare spese superiori al 50% della spesa sostenuta nell’anno 2011 per l’acquisto, manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi".
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, è stata anche approvata la norma che dimezza il finanziamento pubblico ai partiti, rendendo possibile il dirottamento dei risparmi ai terremotati (chissà che stavolta non vadano davvero alle vittime del sisma, e non alle banche, come per gli sms solidali, ne parlo qui).

Saranno contenti gli antipolitici più sempliciotti, ora, che credono che la politica si riduca ad un mero gioco di soldi. Capiamoci, queste due disposisizioni sono ottime, a livello quantitativo, ma non intervengono nel merito delle questioni (ne parlo qui e qui).
Sono, per così dire, 'tagli lineari', allo stesso modo di quelli operati nei settori della PA, della Giustizia e della Sanità; solo che contro quelli, giustamente, si insorge, mentre questi si acclamano.
Poi, ripeto, ben vengano anche tagli così, soprattutto in questo momento traballante, ma una riforma strutturale deve andare oltre il colpo di forbici.

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Una Cosa Abominevole

Avevo letto la notizia qualche giorno fa, ma molto vaga, per cui ho preferito aspettare a parlarne di avere fonti più certe. Ma la questione arriva anche in Parlamento, per cui a questo punto credo non ci siano più dubbi.
E' l'Onorevole Evangelisti dell'IdV (Deputato a me caro perchè in passato usò proprio un mio articolo per un'interrogazione parlamentare, ndr) a chiedere al Ministro per i Rapporti col Parlamento Giarda che fine abbiano fatto i soldi raccolti con gli sms solidali che prontamente si attivano ad ogni emergenza.
Era il 2009, anno del sisma de L'Aquila, ed i 5 miliardi di euro raccolti via cellulare finirono nelle casse del consorzio finanziario della Enimos, che con quei soldi sostenne, tramite le banche, progetti di microcredito per i terremotati. Non un euro arrivò alle vittime, e le banche lucrarono sulla loro sofferenza e sulla solidarietà umana dei cittadini gonzi, un'operazione speculativa a mio giudizio abominevole.

E non è tutto, “Qualcuno ci fa la cresta" ha commentato inoltre Evangelisti "perché non è possibile che, per gestire 5 milioni di euro, 500 mila euro siano impegnati per oneri di gestione. Noi su questo faremo attenzione, vigileremo, perché non vogliamo che i terremotati dell’Emilia Romagna finiscano come i terremotati de L’Aquila, in qualche modo dimenticati e in qualche modo abbandonati a loro stessi”.
Vasco Errani, Presidente dell'Emilia Romagna e Commissario per l'emergenza terremoto, ha però garantito che con le donazioni stavolta non si attiveranno progetti analoghi, e quanto raccolto arriverà ai bisognosi. Staremo a vedere.

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giovedì 5 luglio 2012

I Nuovi "Uomini Nuovi" che fanno come i Vecchi

Ecco, non era solo una mia impressione che l'Italia volesse ancora una volta lisciare il pelo al Vaticano (in tema scuola, ne parlo qui).
Arriva notizia che il Ministero dell'Economia, per mezzo del Viceministro Grilli, ha coperto le indagini antiriclaggio sullo Ior, la banca della Santa Sede.
Il Governo avrebbe imbavagliato gli osservatori della propria autorità antiriciclaggio, che dovevano valutare ed indagare sugli affari della finanza vaticana e fare rapporto a MoneyVal, l'organismo di controllo europeo in materia.
Ovviamente, il gesto ha scatenato le reazioni della Banca d'Italia, che ha ritirato la delegazione dell'UIF (l’Unità di Informazione Finanziaria) da Strasburgo.

Lo Ior è da anni al centro di molteplici sospetti, molti suoi correntisti sono risultati indagati e coinvolti in operazioni truffaldine bancarie.
Fatemi capire, ma chi abbiamo al timone? Un team di professoroni super esperti e indipendenti dal potere, o gli ennesimi "uomini nuovi" (come furono Mussolini, Craxi e Berlusconi ai tempi) che si presentano da salvatori della patria ma poi in realtà si rivelano essere solo dei mafiosi un po' più aristocratici?
Perchè la signora Merkel non bacchetta il Presidente del Consiglio anche su questi comportamenti?

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Non Vedo la Differenza

Con il provvedimento sulla spending review, comincia l'era tecnica anche nel capitolo istruzione, con un bel taglio di 200 milioni per l'Università.
Un taglio che però non dovrebbe incidere sull'istruzione e sulla didattica. Come spiegano Gianmario Mariniello, coordinatore nazionale di Generazione Futuro e Lorenzo Castellani, vice responsabile degli eletti di Generazione Futuro nelle Università, la riduzione va a colpire il Fondo di Finanziamento Ordinario, i soldi con cui vengono pagati gli stipendi del personale, soprattutto docente.
Secondo loro, quindi, questo taglio inciderà poco o nulla sul percorso degli studenti.

Scatena, almeno in me, molta più rabbia il fatto che questo denaro venga dirottato nelle casse degli atenei di Santa Romana Chiesa. Per cui, non solo ci dicono che questi tagli sono necessari per scongiurare l'aumento dell'iva (che è solo rimandato al 2013, ndr), ma poi si permettono di foraggiare uno stato estero tra i più ricchi e potenti del mondo intero.

E io che speravo che con l'arrivo di un esecutivo tecnico indipendente e distante dalla politica 'classica' avremmo finalmente in parte staccato il secolare cordone ombelicale che ci lega al Vaticano. Invece, politici o tecnici, poco cambia, rimaniamo fossilizzati nel servilismo alla Chiesa.

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mercoledì 4 luglio 2012

Tutti Zitti, non Disturbate il Manovratore

Molto interessante il post comparso in questi giorni sul blog di Beppe Grillo riguardo ai guai giudiziari del Ministro Passera. Si denuncia l'imbarazzante silenzio dell'informazione sulle vicende che circondano il responsabile del dicastero dello Sviluppo Economico.
Su tutti i principali quotidiani la notizia è relegata a pagina 20 e qualcosa, come si trattasse di una taccheggiatrice sorpresa a rubare mele o caramelle al supermercato. In qualsiasi paese civile, con una stampa indipendente e slegata dalla politica, la notizia tuonerebbe in prima pagina con un articolo a sei colonne. Da noi, invece, poco più di un trafiletto.

Si fosse trattato di Tremonti, Frattini, Mastella, Fioroni o un qualsiasi altro ministro 'politico' della storia, i giornali asserviti avrebbero fatto a gara a gettare fango sugli indagati, ma con un ministro 'tecnico', sostenuto da quasi tutti, anche l'omissione è generale, altro che 'organi d'informazione'.
Passera è innocente fino a prova contraria (e lo ribadisco qui), ma il silenzio della stampa è sicuramente colpevole (cit. Grillo).

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martedì 3 luglio 2012

Sono Proprio le Idee che Mancano

Una proposta vecchia come il cucco, ma sempre attuale. La dissotterra Thomas Casadei, consigliere regionale dell'Emilia Romagna del Partito Democratico, l'idea di dar vita alla provincia unica della Romagna, per cominciare ad attuare un'ottimizzazione delle spese a livello locale.
Accorpare le attuali province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini per contenere un po' i costi della politica decentrata e dare un segnale concreto.
Perchè il problema non è essere favorevoli o contrari alla spending review che il Governo nazionale sta mettendo a punto, è chiaro che stiamo spendendo troppo e male. Il problema non sono neanche le facce contrite del Parlamento che voteranno l'ennesimo consenso al Governo Monti, dopo l'aumento degli anni lavorativi, il dramma degli esodati e lo scempio della riforma Fornero.
Il punto è trovare il DOVE colpire. Sono le idee, che mancano, a questa classe politica pletorica ed autoreferenziale.

Se invece di tagliare la sanità, mettessimo un tetto alle pensioni? No, il Governo ha detto NO ad una norma che prevedesse un limite ai trattamenti previdenziali dei grandi commis di Stato.
Se sospendessimo o almeno razionalizzassimo il finanziamento pubblico ai partiti?
Per cui la vecchia idea di creare una provincia unica per l'area storica della romagna è più che mai attuale, e rappresenterebbe un significativo punto di rottura con le vecchie logiche partitocratiche che mirano solo a moltiplicare le poltrone dove sistemare uomini e lacchè.

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lunedì 2 luglio 2012

Un Verdetto già Scritto

A leggere un po' di commenti in rete pare già scritta la sentenza contro Passera. Colpevole, ovviamente. Tutti a digrignare i denti ed agitare cappi come un qualsiasi leghista della prima ora.
Il fatto poi che sia un imprenditore accresce ed alimenta ancor di più il clima di risentimento nei suoi confronti. Come dire, sei ricco, sei al governo, per cui è EVIDENTE che rubi e sei colpevole. Non servono la Magistratura, le indagini, i processi e quant'altro, sbattetelo in cella e facciamola finita.
Un atteggiamento del genere non solo non fa bene alla Giustizia ed alla Politica, ma è anche un insulto all'intelligenza di chi lo tiene. Significa proprio non credere in quei valori democratici che fino al minuto prima si difendevano a gran voce.
Poi non dico sia necessariamente estraneo alle accuse, ma la presunzione d'innocenza deve valere per tutti.

Sarà più interessante valutare come lui ed il suo staff si muoveranno ora, perchè se c'è chi ha sempre approfittato del suo ruolo di potere per mettere i bastoni tra le ruote alla giustizia, c'è anche chi la lascia lavorare e ne accetta le conclusioni.

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BOOOM!

L'insofferenza verso la Casta cresce (e lei corre ai ripari preparando una legge elettorale ancora più porcellum dell'attuale). Va di moda adesso l'idea di "tirargli una bomba".
Ho anche provato a seguire un approccio serio a questa trovata.

Innanzitutto, dove la tiri? Perchè il Governo ha una sede, e il Parlamento due; per cui, dove la tiri, su Palazzo Chigi, Montecitorio o su Palazzo Madama?
E poi? Cosa speri di ottenere con questo gesto? "Così vedrai che si svegliano!" mi sono sentito rispondere da uno di questi sognanti bombaroli.
Sì, ma... e poi?! Cioè fatemi capire dove vogliamo arrivare... può darsi che chi sopravvive se la dia effetivamente, una svegliata, e pensi a svolgere il proprio lavoro più seriamente ed in maniera più proficua.. ma è anche probabile venga dichiarato lo stato d'emergenza, l'esercito scenda in piazza per difendere le istituzioni, coprifuoco, zone rosse, vietate, agenti ad ogni incrocio, "lei dove va?", "non uscite di casa" etc etc.

E' questo che volete? Perchè di rivoluzionari parolai d'accatto è pieno il mondo, fatemi solo capire se anche voi siete tra questi o se davvero c'è un'idea seria dierto alla 'bomba'.

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