martedì 29 novembre 2011

La Svizzera Mette il Guinzaglio alle 'Libere Volpi'

A tutti quelli che dicono che il mercato bancario e finanziario non è controllabile, la Svizzera (che viene vista come una terra selvaggia in quanto a banche) dà una severa lezione. Qualcuno (quelli che credono che quella che ha governato in Italia negli ultimi anni sia la destra, ndr - come dico qui) la chiamerà Liberticidio, Statalismo forse, ma io la chiamo semplicemente Responsabilità di un Paese verso i suoi Cittadini.

La Banca Centrale Svizzera ha imposto ai due colossi bancari privati UBS e Credit Suisse di liberarsi di attività ad alto rischio, e concentrarsi sulle normali attività di credito e gestione. Ha inoltre dato mandato a dei revisori contabili indipedenti, pagati però dagli istituti sotto esame, di indagare e scoprire in quali avventate speculazioni si fossero lanciati: sotto torchio i dipendenti ed i registri.
Già nel 2008 la UBS era stata salvata dallo Stato, ricevendo circa 5 miliardi di dollari per spostarne 60 di 'attività a rischio' in un fondo garantito dalla banca centrale.
Dopo aver imposto ai colossi di alzare la riserva di capitale obbligatorio, ha forzato la UBS a riassestare il proprio business, tagliando 150 miliardi di attività derivate, abbandonando progetti di carolarizzazione e prodotti finanziari complessi.
Alla fine dei giochi, un comunicato della stessa UBS assicura che “la banca d’investimento sarà meno complessa, tratterà meno Risk Weighted Assets, e richiederà sostanzialmente meno capitale per produrre profitti sostenibili agli azionisti”, e Credit Suisse farà lo stesso entro il 2014.

Questo dimostra che non è vero che la crisi bancaria sia ingestibile e lasciati alle 'libere volpi in liberi pollai': lo è se la politica non mette le giuste briglie a speculatori ed a sconsiderati affaristi, se non si permette ad una banca sovrana, la BCE, si intervenire personalmente nelle crisi dei debiti nazionali, come fa invece l'equivalente USA, la Federal Reserve.

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lunedì 28 novembre 2011

Col Cronometro in Mano

Nell'edizione delle 20 del 24 novembre del TG1, il direttore Minzolini ci fa capire che, cambino i governi, cambino i presidenti, lui resta fedele al suo modo di fare informazione; dopo 31 minuti di telegiornale, la notizia riguardante le trattative Stato-Mafia che vedono indagato Marcello dell'Utri, senatore PdL, viene data in 14 secondi spaccati, senza alcun servizio a corredo.
Subito dopo, però, un reportage fenomenale di oltre un minuto, che ci ricorda che tra un mese è Natale: "Nelle grandi città del mondo si respira già aria natalizia, tra balletti, luci in 3D, tè inglese e critiche a certe decorazioni: un po' troppo futuriste".

Se credete che i problemi dell'informazione in Italia si chiamino solo 'leggi-bavaglio', vi sbagliate. E non è un bel segno trovarci a sorridere se il TG1, voce ammiraglia del vero Servizio Pubblico, registra meno ascolti del TG5; significa che il piano per indebolire la televisione di Stato in favore di quella privata Mediaset funziona.
Questo piano si riassume in 3 parole: 'conflitto di interessi' (ne parlo anche qui).

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venerdì 25 novembre 2011

Risparmiare nel Modo Sbagliato

Un bel taglio alla casta dei parlamentari, radicale idea per risparmiare dell'Onorevole Responsabile Maurizio Grassano ai microfoni di Radio24:
"Fosse per me sa cosa farei io? Io il Parlamento lo eliminerei. Secco. Via. Eliminerei sia la Camera che il Senato. Poi ne mettiamo Uno solo che comanda su tutto. Poi eliminiamo anche i Ministri, Sottosegretari, tutto, mettiamo Uno solo che comanda su tutto. Ma sa quanti soldi risparmieremmo? I cittadini italiani sarebbero contenti, e non se ne parla più. Trac!".
Sì, e poi è noioso chiamarlo Presidente del Consiglio dei Ministri, è lungo, chiamiamolo Duce... sai che risparmio? (cit .Leonardo)

Comunque, oltre che un'uscita infelice e penosa, quella di Grassano è anche la risposta che do io a chi sostiene la riforma del taglio dei Parlamentari.
Camera e Senato non è che esistono per creare posti di lavoro, esistono per accogliere esponenti dei più diversi profili culturali, professionali, estrazioni sociali, provenienze geografiche e modi di pensare, e far sì che lavorino in sinergia per dar vita ai diversi provvedimenti legislativi.

Poi ridurre o razionalizzare le spese del Parlamento è un'idea sensata, utile e giusta, ma senza mortificare il ruolo della democrazia rappresentativa (ne parlo anche qui).

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E' da Curare

A Dagospia è arrivato un sms di commento alle misure del Governo Monti.
"(...) Che sciocca e pianificata malafede voler sanare l'economia con l'economia! Come se essa non dipendesse dalla salute della cultura civile ma fosse il toccasana metafisico che cambia il segno dei veleni terra terra che l'hanno ammazzata. L'economia si sana se si bonificano le sacche dell'ignoranza, dei privilegi di troppe caste, della superstizione, dell'ingiustizia sociale, del razzismo, dell'omofobia, del razzismo, dello sfruttamento minorile, del clericalismo, dell'evasione fiscale, in altre parole, della violenza di uno Stato tanto più militarizzato e terrorista quanto più profittatore e latitante."

Prima di dirvi chi l'ha scritto, dato che si tratta di un personaggio sui generis, antipatico a molti (me compreso, ndr), riflettiamo sul contenuto, che io condivido al 99%: i problemi economici, volenti o nolenti, si risolvono economicamente; ma per sanare quella società malata che i problemi li ha creati, occorre andare alla radice della questione, curare quella malattia che ha portato alla degenerazione della politica, della civiltà e della morale, e qui il senso alla frase.
Non potremo mai evolverci socialmente se non si sviluppa e diffonde una cultura aperta e di integrazione verso chi è diverso da noi, se non si dà la possibilità a tutti di esprimersi e confrontarsi, se non si ampliano le tutele ed i diritti per gli ultimi e i deboli, se non si sostiengono l'istruzione e la formazione. Una laicizzazione della società, non come rifiuto della religione, ma come rispetto di ogni forma di pensiero, opinione o credo.
Parallelamente a questo, il mittente del messaggio parla di bonifica dai privilegi delle caste, politiche, clericali, ed in cui io ci metto anche i corporativismi professionali, che ammazzano l'autodeterminazione e la libertà dei singoli; infine, quello che oggi viene dispregiativamente bollato come "giustizialismo", ossia la lotta agli abusi del modello civile, i comportamenti criminali, terroristici, che danneggiano prima di tutto la comunità e che da moderni untori distorcono le linee di progresso e libertà che la regolano.

Ah, l'sms è di Aldo Busi.

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giovedì 24 novembre 2011

Pirati con la Benda Europea

Sentenza storica della Corte di Giustizia Europea, che vieta definitivamente ai provider di imporre sistemi di filtraggio per i siti o per le reti che veicolano materiale che viola il copyright. Questo non vuol dire che spariscano i reati annessi, sia chiaro, ma che un gestore di linea e collegamento internet non può decidere di oscurare a titolo preventivo indirizzi che contengono materiale protetto da diritto d'autore.
Chi esulta? Esultano le Associazioni di Consumatori, che difendevano il diritto degli internauti, ed anche i provider, i cui sistemi spesso costano molto.
Tutto è partito da una controversia in Belgio tra il provider Scarlet e la Sabam (l'equivalente della Siae in Italia, ndr); quest'ultima aveva chiamato in causa il fornitore di servizi internet affinchè impedisse l'utilizzo di programmi peer-to-peer per condividere opere protette. In un primo momento un giudice aveva accolto le istante della Sabam, ma la Scarlet si è rivolta alla Corte d'Appello che ha portato il caso alla Corte di Giustizia Europea.

"Il diritto dell'Unione vieta che sia rivolta a un fornitore di accesso ad Internet un'ingiunzione per predisporre un sistema di filtraggio di tutte le comunicazioni elettroniche che transitano per i suoi servizi, applicabile indistintamente a tutta la sua clientela, a titolo preventivo, a sue spese esclusive e senza limiti nel tempo". Il motivo è che quest'ingiunzione violerebbe il diritto dei provider a non farsi sceriffi del web e a non sorvegliarlo a caccia di reati. Ma violerebbe anche "la libertà d'impresa, il diritto alla tutela dei dati personali e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni, dall'altro". E la sentenza, ovviamente, ha ora effetto in tutti i paesi dell'Unione.
La prossima battaglia sarà sul suolo italico, perchè tra pochi giorni Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) varerà una delibera per la riforma della tutela del copyright online. Le lobby del diritto d'autore le chiedono di facilitare l'oscuramento di siti web, come risulta da una lettera che le ha inviato Confindustria Cultura nei giorni scorsi. Si oppongono a questa misura invece le associazioni dei consumatori e politici bipartizan. L'attuale bozza della delibera non prevede oscuramenti ma la facoltà di Agcom di multare fino a 250 mila euro i gestori di siti che violano il diritto d'autore.
Vuoi vedere che ora anche TeleTu dovrà (finalmente) togliere i filtri giornalieri?

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mercoledì 23 novembre 2011

Ahi ahi ahi Frau Merkel!

"Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, la Commerzbank avrà bisogno di molti più capitali rispetto a quello che era stato preventivato per centrare il target di Core Tier 1 al 9% entro giugno 2012" ha scritto l'Handelsblatt di oggi. In un rapporto interno degli analisti della banca, infatti, si stimerebbe in 5 miliardi di euro la cifra di cui necessiterebbe la seconda banca della Germania. E la Reuters ha stimato in un totale di 10 miliardi di euro la cifra di cui avrebbero bisogno le banche tedesche più grandi.
Per rafforzare gli istituti di credito contro le tempeste finanziarie, l'Eba (l'autorità di controllo bancario europea) sta valutando l'ipotesi di imporre requisiti patrimoniali più severi, ed anche questo aumenterebbe la fame di capitale della Commerzbank.

E poi vogliono venire a dire al nostro Parlamento cosa deve fare, sbottavano anche dai microfoni di Radio24.
Se anche la Germania va in crisi, non sarà il caso di rivedere le modalità con cui la BCE aiuta gli stati dell'Unione, ed omologarle, un esempio a caso, a quelle delle Federal Reserve americana?

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martedì 22 novembre 2011

La Prima Cosa da Fare

Domattina alle 11.30 l'Ufficio di Presidenza della Camera affronterà una questione importantissima per il paese. Spread? Acqua. Debito galoppante? Acquissima. Disoccupazione? Diluvio! (come dicevo da bambino quando giocavo con gli amici, ndr)
Priorità assoluta al problema dei fotografi che in aula zoomano bigliettini e messaggi che si scambiano i deputati (ultimo in ordine di tempo il pizzino mandato da Letta al presidente del consiglio Monti, ndr), o gli schermi degli ipad da cui giocano o guardano siti di zoccole.

Secondo l’agenzia Dire, sono due le proposte di legge per arginare la questione: una è stata depositata del Pdl e porta la firma dell’onorevole Gregorio Fontana, e prevede, dirette a parte, concesse solo in occasioni eccezionali, l’accesso ai fotoreporter garantito solo per una mezzoretta, giusto il tempo di qualche scatto d’ordinanza e poi via libera allo zapping sul web e all'onanismo virtuale. L’altra è figlia di Giacomo Stucchi, della Lega, ed è più drastica: niente più obiettivi supersensibili in aula onde evitare la diffusione di zoommate su giochi, maialone e pizzini riservati (ne parlavo anche qui).
Anche Franceschini è d'accordo "Penso vadano introdotte delle regole. (...) un deputato ha diritto alla privacy".

Sarà anche presto per farci un giudizio sul nuovo esecutivo, ma non per la feccia che popola il Parlamento. Il berlusconismo non è finito con Berlusconi... e a dire il vero non è finito neanche lui.

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lunedì 21 novembre 2011

Giusto per Chiarire

Nei giorni scorsi, prima delle votazioni di fiducia al governo Monti, i rappresentanti della ex-maggioranza si sono prodigati a contestare animatamente le scelte fatte dal Presidente della Repubblica per superare politicamente la crisi.
Berlusconi parla di "sospensione della Democrazia", determinatasi con la nascita di un "esecutivo non eletto dai cittadini", ed anche la Lega sarebbe voluto tornare al voto (secondo me, solo una posizione di facciata, perchè non credo ci avrebbe guadagnato con una nuova consultazione, ndr), ed attualmente è l'unica forza che si è dichiarata da subito all'opposizione del nuovo esecutivo.
Ora, mettendo da parte le smanie leghiste per rifarsi la verginità perduta con gli elettori, tornando il partito di lotta che era agli albori, vorrei entrare nel merito della questione.

Il Governo Monti non è stato eletto dai cittadini, è vero, ma secondo la Costituzione gli elettori scelgono il Parlamento, non il governo, che viene nominato dal Presidente della Repubblica e dalle Camere.
Poi potete venirmi a dire che c'era il nome BERLUSCONI nel simbolo più votato alle elezioni del 2008, ma diciamo che si tratta solo di una scorciatoia per non perdere tempo nelle consultazioni post-voto e sapere già quale nome trova l'accordo della maggioranza (qualcuno la definisce una vera e propria espropriazione del diritto di assegnare l'incarico di Presidente del Consiglio al Presidente della Repubblica, ma non sono del tutto d'accordo, ndr).
I problemi nascono da una legge elettorale che assegna già in partenza il 55% della Camera alla coalizione che ha il maggior consenso, impone uno sbarramento del 4% per l'accesso alla ripartizione dei seggi, questo esautora il Presidente della Repubblica dei suoi poteri (ne parlo qui).
Il Governo Monti, spiace dirlo, era forse l'unica misura di emergenza da adottare per non lasciare l'Italia sospesa nella crisi per un altro anno in attesa di nuove elezioni.

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Inquietiamoci

Sta facendo il giro della rete un video controverso in cui l'Eurodeputato Nigel Farage denuncia al Parlamento Europeo la strategia della BCE e della Germania per commissariare uno ad uno i paesi in crisi per arrivare alla creazione di un'Europa dominata dalla sovranità tedesca.
"Eccoci qua, sull’orlo di un disastro finanziario e sociale e abbiamo oggi nella stanza le quattro persone che sarebbero dovuti essere responsabili. Abbiamo ascoltato i discorsi più ottusi e tecnocratici che abbia mai sentito. Siete tutti a negare! Secondo qualsiasi misuratore oggettivo, l’Euro è un fallimento. E chi è il responsabile? Chi è in carica di voi? La risposta è ovviamente: 'nessuno di voi, perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha una legittimazione democratica per il ruolo che ricoprite in questa crisi'. E in questo vuoto, seppur controvoglia, è entrata in scena Angela Merkel e viviamo ora in un’Europa dominata dalla Germania. Una eventualità che il progetto europeo intendeva escludere. Una situazione per prevenire la quale chi ci ha preceduto ha pagato un caro prezzo in sangue. Io non voglio vivere un un’Europa dominata dalla Germania e non lo vogliono i cittadini europei. Ma voi avete avuto un ruolo in tutto ciò. Perché quando il primo ministro Papandreou si è alzato e ha usato il termine 'referendum' lei, signor Rehn lo ha descritto come una 'violazione della fiducia', e i suoi amici qui si sono radunati come un branco di iene attorno a Papandreou, lo hanno fatto rimuovere e rimpiazzare con un governo-marionetta. Che spettacolo assolutamente disgustoso è stato. E non soddisfatti, avete deciso che Berlusconi doveva andarsene. Così è stato rimosso e rimpiazzato dal sig. Monti, un ex commissario europeo, un architetto del disastro dell’Euro, un uomo che non era nemmeno membro del parlamento. Sta diventando come un romanzo di Agatha Christie, dove stiamo cercando di capire chi è il prossimo che sarà fatto cadere. La differenza è che noi sappiamo chi sono i cattivi. Voi tutti dovreste essere ritenuti responsabili di ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati. E devo dire, sig. Van Rompuy, 18 mesi fa quando ci siamo incontrati per la prima volta, mi ero sbagliato sul suo conto. La definii un 'assassino silenzioso delle democrazie degli stati nazionali'. Ora non più, lei è piuttosto chiassoso nel suo operare, non crede? Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia e ha detto: 'Questo non è il tempo per le elezioni, ma è il tempo delle azioni'. Per Dio, chi le dà il diritto di dire queste cose al popolo italiano?".
E a dar credito a queste tesi, il quotidiano britannico The Daily Telegraph pubblica un articolo secondo cui ci sarebbe un piano segreto di Berlino per creare un Fondo monetario europeo in grado di soccorrere gli Stati dell'eurozona in preda a gravi difficoltà o crisi del debito sovrano, e di fatto ridurre significativamente la loro sovranità in politica economica e di bilancio in cambio degli aiuti. Tutto nascerebbe da un documento riservato del Ministero degli Esteri tedesco.

venerdì 18 novembre 2011

Se Questo deve Tutelare l'Ambiente, Cominciamo Bene

Il neoministro dell'ambiente Corrado Clini ha già innestato la marcia, e in un'intervista a RadioDue, ha fatto capire quali saranno le sue linee guida.
Una risposta fumosamente politica sul nucleare: "Il ritorno al nucleare è un’opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Però di base la tecnologia resta ancora a livello globale una tecnologia chiave. Bisogna valutare la tecnologia."
Potenziare la ricerca per arrivare allo sviluppo di un altro nucleare, più affidabile e pulito, in un'ottica del genere potrei anche essere d'accordo, ma 'riflettere' e 'valutare' non mi sembrano le premesse giuste. Comunque c'è un referendum che dovrebbe ostacolare ogni rotta verso l'atomo, come fanno notare subito IDV, Verdi, SEL e PD.
Sugli organismi geneticamente modificati, invece dice che "in alcune aree sarebbero forse utili in zone marginali come quelle appenniniche per studiare coltivazioni ad hoc e non per produzioni agricole alimentari. Poi ci sono OGM che ci consentono di salvare i pomodori di San Marzano o il riso carnaroli. Comunque OGM sì."
No alle produzioni alimentari poi cita pomodori e riso? Mi pare un controsenso. E contro impoverimento del suolo e desertificazione, anche la cannabis è un buon sistema per combatterli, perchè non partiamo da lì?
Sula TAV, abbandona l'aplomb del political correct e risponde con un lapidario "Assolutamente sì".
Come ho già detto (qui), anche se forse sarebbe un tema più da Ministro della Salute, io sono contro questo progetto di TAV, che rischia di uccidere centinaia di persone per permettere a un treno merci di viaggiare più in fretta.
Il ponte sullo stretto è giudicata "un’opera di ingegneria bellissima ma quello che dobbiamo capire è se è un opera prioritaria nel nostro paese". E qui, direi di no.

Per concludere, mi associo al commento espresso da Greenpeace, che saluta con diffidenza l'arrivo di Clini "Si presenta male".

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mercoledì 16 novembre 2011

Dite che Questo è un Passo Avanti?

"Gli italiani si svegliano: il Grande Fratello crolla nello share" titola giubilante un post su Vergnarsi.it, blog di informazione e satira. Ne nasce una diatriba tra me ed uno dei sostenitori della tesi.
Ma andiamo con ordine: trovo quantomeno riduttivo correlare lo share di un programma televisivo con il livello di 'euforia' degli italiani. Ovvio che qui si parla di 'euforia politica', di 'partecipazione sociale', di 'enfasi', 'passione'.

Prima che qualcuno si lanci in annunci altisonanti di chi scopre l'acqua calda, lo dico: ogni tanto anch'io lo guardo.
Soprattutto la prima edizione, poi nelle stagioni successive il mio interesse è andato viavia scemando; ma lo guardo, mi appassionano i meccanismi del gioco, le situazioni che si creano (sicuramente create a tavolino, ma che c'entra?) e (appunto) gli stratagemmi che si inventano gli autori nei momenti di cali di interesse.
Non lo seguo certo con la voyeristica pretesa si tratti di una 'reale esperienza di vita', lo guardo come fosse un film o una rappresentazione teatrale, e ne apprezzo con curiosità l'aspetto creativo che sta alla base.
Giunto alla 12° edizione, calano gli ascolti. E meno male, era anche ora, direi; ma non è che calano perchè Berlusconi si è dimesso o perchè gli italiani si 'svegliano', ma perchè ormai il format è logoro, vecchio, ripetitivo e senza più contatto con la realtà. L'effetto novità è passato, la somiglianza con quella che poteva essere la vita vera anche, tra case lussuose, saune, e gente che non fa un benemerito cazzo tutto il santo giorno.

Il problema è che il Grande Fratello è diventato un perfetto capro espiatorio per sfogare la rabbia verso l'arrogante strapotere politico e mediatico dell'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L'ho fatto anch'io (qui e qui), ma per contestare le idee che venivano veicolate col programma e correlarle all'attualità politica del momento. E' stato un format di successo, una grande visione dell'ideatore John De Mol, come possono essere stati Stranamore, La Ruota della Fortuna, Lo Zecchino d'Oro o La Prova del Cuoco, ma, appunto, poco più di un programma televisivo di successo.
E la discussione avvenuta via Facebook verteva proprio su questo: secondo questo utente il calo dello share del GF sarebbe un passo avanti per la società, perchè una trasmissione per celebrolesi ("come chi ha votato sempre Berlusconi", ed io che non l'ho mai fatto?, ndr).
Un atteggiamento insultante verso chi ha idee e gusti diversi dai propri, a cui ho risposto: "Eh lo so, il fascismo d sinistra è ancora peggio di quello d destra".

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Siamo Noi i Colpevoli

Ecco come trasformare un'occasione di rinnovamento per il nostro paese in una gag tragicomica.
Federconsumatori, il mensile di finanza etica Valori e Radio Popolare lanciano un'iniziativa singolare: una class action per chiedere i danni a Silvio Berlusconi.
"Il Cavaliere, dopo la grottesca sortita contro l’euro, tace e fa ripetere dagli yes-men del Pdl: 'Non ci sarà nessun passo indietro di Berlusconi'. Ma è proprio lui, Berlusconi, la zavorra che sta portando a fondo l’intera Italia. Negli ambienti del Fmi, tra banchieri ed economisti, circola informalmente da un mese persino una stima del 'fattore Berlusconi': la sua permanenza al governo costa in più all’Italia in crisi almeno duecento punti di spread con i bund" scriveva il 1° novembre Francesco Lo Sardo su Europa.
Tenendo per buone le dichiarazioni di Emma Marcegaglia all'Eicma 2011, quello che si potrebbe chiedere come risarcimento sono 8,7 miliardi di euro, circa 145 euro a italiano.

A me pare una scemenza.
Tutto quello che Berlusconi ha o non ha fatto, lo ha fatto con la legittimazione del voto popolare, non potete ora venire a pretendere che restituisca qualcosa. Poi vogliamo dire che la legge elettorale con cui gli è stata consegnata metà del Parlamento è ingiusta ed antidemocratica (come dicevo qui)? Certo, sono il primo a farlo, ma una mossa del genere mi pare vittimistica e credo anche incostituzionale (articolo 68 "I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni").

Riporto, per chi se la fosse persa, la miglior analisi politica degli ultimi 20 anni: "Bastava non Votarlo".

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martedì 15 novembre 2011

Avevano già Detto di NO!

Diversi tribunali e la Corte Costituzionale avevano già fatto saltare alcuni degli assurdi divieti della legge 40, ma negli ultimi giorni del Governo Berlusconi il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha nuovamente revisionato le linee guida sulla procreazione mediacalmente assistita, saltando le sentenze a piedi pari.
Ovviamente, la Roccella definisce la denuncia dell'associazioni Luca Coscioni una "polemica strumentale". "La legge 40 già vieta la diagnosi preimpianto” si è difesa, ma in questi anni consulta e tribunali avevano eroso alcuni dei limiti della norma, come quello di crioconservare gli embrioni, di produrne al massimo tre, di impiantarli contemporaneamete, ed appunto quello della diagnosi preimpianto.
Le nuove direttive “sono illegittime sia scientificamente che giuridicamente, poichè vieterebbero le indagini cliniche sull’embrione restringendo l’applicazione di tecniche ormai consolidate”, commenta l'avvocato Filomena Gallo; critiche anche dai medici: “Nella legge 40 non c’è un impedimento netto alla possibilità di effettuare la diagnosi pre-impianto sugli embrioni”, ed il ginecologo dell’Università di Palermo Ettore Cittadini dichiara “nel mio centro effettuiamo la diagnosi preimpianto per le coppie con talassemia”, e secondo Carlo Flamigni la legge ”non pone un divieto esplicito a tale diagnosi”.
L'avvocato Filomena Gallo spiega che ”la diagnosi preimpianto è consentita dagli articoli 13 comma 2 e 14 comma 5 della legge 40, che prevedono che la coppia possa chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione e che il medico, se richiesto dalla stessa, deve effettuare indagini cliniche diagnostiche sull’embrione stesso." Ma "Roccella insiste nel ribadire un divieto che non esiste nella legge. Inoltre ci sono oltre 10 sentenze di diversi tribunali che confermano questa interpretazione”.

Aspettiamo ora di sentire il parere del Consiglio Superiore di Sanità e della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, che spero mettano fine a questo modo arrogante di invadere la vita e le scelte altrui (e questo è il Popolo della Libertà, no?), che da un lato vuole allisciarsi il favore cattolico, e dall'altro discrimina le fasce sociali dei cittadini (cioè chi può permetterselo va all'estero a fare quello che non si può in Italia, ndr).

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Pace Fatta?

E' vero che solo i morti e gli stupidi non cambiano idea, ma un simile dietrofront nel giro di pochi giorni dalle dimissioni del Presidente del Consiglio ha dell'incredibile.
Lo spiega Fini: “Non avrebbe molto senso continuare a rivangare il passato e addossare l’uno all’altro delle responsabilità. Questa è anche la ragione per la quale le polemiche relative alle dimissioni di Berlusconi appartengono a un’altra stagione: cerchiamo di guardare tutti avanti, non con il torcicollo all’indietro.”
Et voilà, mesi di insulti e fango cancellati con un colpo di spugna “Sono stato raggiunto al telefono da Letta al termine del colloquio tra Napolitano e Berlusconi (...) devo dire che poteva limitarsi a dirmi delle dimissioni e invece mi ha passato Berlusconi, e mi ha detto che si è chiusa una fase e cerchiamo di ragionare per il prossimo futuro”.

Avevo ammirato la scelta del Presidente della Camera per tentare di costrure una destra seria ed europea (che diciamolo, accanto ai democristiani di UDC ed API non ci stava granchè, ndr), ma vederlo ora prendere ago e filo per ricucire mi sbalordisce. Non che escludessi un'apparentamento tra PDL e FLI (che ideologicamente dovrebbero essere simili, ndr), ma lo vedevo più avanti nel tempo, senza Berlusconi ancora di mezzo.

Mi spiace per i "falchi", come l'Onorevole Bocchino, che digrignavano i denti contro l'impero politico di Berlusconi, mi spiace per chi ci ha creduto, e per quelli che si riconoscerebbero in una vera destra liberale, laica, anche conservatrice se vogliamo; idee che non condivido, ma che meritano rispetto come ogni altro modo di pensare.

lunedì 14 novembre 2011

Ecco che Riparte il Fango

Col cambio del Governo, si riattiva la portentosa macchina del fango mediatica al servizio del Cavaliere.
E' Il Giornale ad inaugurare la nuova stagione; obiettivo, stavolta, è nientepopòdimenoche Mario Monti, reo di aver preso il posto del Cavaliere.
Un articolo che dipinge il neosenatore a vita come "noiosetto" ed "imbranato in ginnastica", materia in cui prendeva sempre 5. Non manca la frecciatina rossa: di ritorno da un viaggio, pare che "scrisse un articolo troppo entusiasta" sul sistema scolastico russo. Visto che bel personaggio ci siamo messi in casa?

Non so se rimpiangeremo Silvio, non credo proprio, ma tutto è possibile. Di certo non dovremo vergognarci più di essere italiani: potremo non essere d'accordo con l'operato di Monti, ma spero saprà comportarsi in maniera più seria, corretta, ed anche più 'politica', nonostante sia un tecnico, del suo predecessore.
Dopo il paese del Bunga-Bunga, possiamo tornare ad essere quello della Pizza e del Mandolino.

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Là, dove le Parole sono Pietre

Brett Rather è un regista americano a cui era stato assegnato il prestigioso incarico di produrre la Notte degli Oscar, ma per colpa di una battuta di troppo, se l'è visto ritirare.
Qualcuno gli aveva chiesto come era riuscito a gestire le prove con tanti attori famosi (Eddie Murphy, Ben Stiller, Casey Affleck, per fare qualche nome, ndr), e Ratner aveva risposto in modo sconcertante: “Prove? Che roba è? Le prove sono roba da froci”.
Fermi tutti: l’Academy, che organizza il Galà degli Oscar, ha ritenuto la battuta troppo volgare e inaccettabile, e così l'ha rimosso dalla regia.
Visti i precedenti, credo che se un episodio del genere si fosse verificato in Italia, non sarebbe successo niente di che: Arcigay, Grillini e Concia avrebbero sparnazzato un po', chiesto delle scuse che, strascicate, annoiate, seguite da uno sbadiglio, sarebbero arrivate il giorno dopo al Galà.

Là, non ci si può esprimere con tanta leggerezza. Da noi, lobotomizzati politicamente da vent'anni di Berlusconi, Borghezio, rutti, pernacchie, proprio non si pone più il problema del rispetto per gli altri e per le diversità.

Suona Male

Un nuovo videomessaggio dell'exPresidente del Consiglio Silvio Berlusconi viene diffuso mentre Mario Monti riceve l'incarico dal Presidente della Repubblica Napolitano.
”Da domani raddoppierò il mio impegno in Parlamento e nelle istituzioni per rinnovare Italia non mi arrenderò finché non avrò rinnovato l’architettura dello Stato". “Dobbiamo uniti far fronte insieme alla crisi, è venuto il momento di mettere da parte le faziosità”. “Dobbiamo realizzare le riforme concordate con l’Europa, nessuno potrà portarci via la nostra sovranità e la nostra autonomia nelle decisioni. Siamo un grande Paese e noi saremo al servizio dell’Italia”. Un Berlusconi apparentemente commosso ha citato le manifestazioni di giubilo e le contestazioni subite ieri sera dopo le dimissioni da capo del governo: “A quanti hanno esultato per quella che definiscono la mia uscita di scena voglio dire che raddoppierò la mia forza in Parlamento. Non mi attendo riconoscimenti, ma non mi arrenderò finché non saremo riusciti a liberare il Paese dalle incrostazioni ideologiche e corporative”. Parole degne di quella 'rivoluzione liberale' che ci è stata promessa per anni ma che mai ha visto la luce.
Ha poi sottolineato che “non esiste un’alternativa politica al nostro governo, ma al tempo stesso siamo pronti a favorire gli sforzi del presidente della Repubblica per dare subito al Paese un governo di profilo tecnico. Noi faremo il nostro dovere”.
“Abbiamo messo a punto la legge di stabilità in tempi record. Abbiamo onorato la fiducia che gli elettori ci hanno dato nel 2008. Mi sono dimesso per senso di responsabilità, per senso dello Stato, per evitare un nuovo attacco della speculazione finanziaria. Non sono mai stato sfiduciato, pur contando sulla maggioranza sia alla Camera e al Senato”. Che non sia mai stato sfiduciato è vero, ma il voto (formale ma dal valore politico) sul rendiconto ha dimostrato il contrario.
Sulle contestazioni: “E’ stato triste vedere che un gesto generoso e responsabile sia stato accolto con fischi e con insulti" ecco, sta anche a vedere che dobbiamo ringraziarlo per non aver fatto un colpo di Stato. "Milioni di italiani sanno che abbiamo fatto tutto il possibile per i cittadini. Ringrazio gli italiani per l’affetto che ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi”. Io credo che devi ringraziare i contestatori di esserne uscito illeso.
Ha letto alcuni brani della famosa 'discesa in campo' ed ha concluso: “Al credo politico del ’94 non sono mai venuto meno, fu quella una dichiarazione d’amore per l’Italia. La mia discesa in campo ha cambiato il Paese. Quell’amore e quella passione sono immutate”.

Ricordate quelle scene finali dei cartoni animati dove compariva un punto di domanda vicino alla scritta THE END? Ecco, a me è veuta in mente quella.

venerdì 11 novembre 2011

Esagerati

Lo conosciamo, lo sappiamo che Antonio Di Pietro è un leader populista che utilizza spesso un linguaggio terra-terra per arrivare anche al più medio degli elettori e si espime con modi di dire tradizionali a volte un po' rivisitati. Stavolta, con il suo modo di parlare fuori dai denti, si sarebbe inimicato la comunità gay (a settembre 2010 il quotidiano Libero lo definiva LA NUOVA ICONA GAY, non mi ricordo bene per cosa, ndr).
Ora, a parte che si è già scusato con chi si è sentito offeso, scatenando un turbinio di dichiarazioni (da parte ad esempio di Anna Paola Concia, che dovrebbe solo stare zitta, militando in quel guazzabuglio baciapile che è il PD, ndr), cosa ha detto il leader dell'IDV?
La frase riportata ieri è stata questa (si parla dell'ipotetico esecutivo tecnico a guida Monti): “Bersani lo appoggia? PD e PdL non possono stare insieme perché due maschi non possono vivere nella stessa camera da letto”.
L'Arcigay taccia subito Di Pietro di 'omofobia' (che a me, volendola leggere così, sembra quasi più 'ignoranza agreste' che 'incitamento all'odio verso gli omosessuali', ndr) e lo costringe alle scuse.

La frase vera detta da Di Pietro è un'altra, ma comunque io quando ho letto come è stata riportata, non ho pensato a due uomini teneramente abbracciati in un letto, io l'ho interpretata come una revisione del 'due galli in un pollaio' e non ho cercato un punto di vista malizioso su cui fare della polemica (Pecco di eccessiva buona fede io?).
In verità lui ha detto: "Bersani lo appoggia? PD e PdL non possono stare insieme, perché due maschi nella stessa camera da letto non possono fare figli". Che è ben diversa, forse un po' cruda e fuori luogo, ma biologicamente ed ineccepibilmente vera.
Per cui basta fare le pulci ad ogni metafora che viene detta, cercar lo scontro e la polemica in ogni parola pronunciata, se no andando avanti così anche metteremo nel mirino anche la satira e l'ironia; a quando la GLISFOBIA per chi dice "sei pigro come un ghiro"?

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giovedì 10 novembre 2011

Lo Credete Davvero?

Anche a Ballarò un sondaggio riportava che quasi il 40% degli italiani crede che tagliando i costi della Parlamento sia possibile risanare il debito pubblico. Ma lo sapete che le spese delle Camere sono solo lo 0,1% del debito?
"E' vero, però intanto sarebbe un segnale.." commentava un amico. Sicuramente, e lo dico anch'io che bisognarebbe tagliare, però non è con i 'segnali' che riformi il sistema.
Il capitolo 'riduzione delle spese della politica' merita un'attenta analisi, per non rischiare di far mancare i necessari controlli istituzionali (i famosi pesi e contappesi), impoverire l'azione degli organi dello Stato od esporlo (ancora di più) al rischio di corruzione.
Nel breve periodo, sì, puoi pensare di razionalizzare i costi del sistema centrale, rivedendo, oltre che le remunerazioni, i rimborsi spese, le spese accessorie, i vari benefit; poi, sul medio-lungo termine, vedi di accorpare realtà locali, piccoli comuni, province, regioni, anche in un'ottica di tutela territoriale (ed esempio, la regione Alpina Orientale, quella Appennina Settentrionale, quella Adriatica Meridionale, o -perchè no?- la Padania).

Riformare l'amministrazione del territorio potrebbe anche migliorarne la gestione, e prevenire situazioni come le esondazioni e le frane che in questi giorni occupano drammaticamente la scena.

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mercoledì 9 novembre 2011

L'Aveva Promesso. E se...

Oggi voglio lanciarmi anch'io in una bella teoria complottista: Berlusconi ha detto che si dimetterà dopo l'approvazione della legge di stabilità, che conterrà le impopolari misure anticrisi concordate con l'Europa e che l'Onorevole Di Pietro ha già definito "Macelleria Sociale".
Il ricatto proposto dal Cavaliere (che non ha alcun valore, ndr) potrebbe essere il trucco per far votare le norme anche dall'opposizione moderata, che una volta incassato il voto "Scherzavo, non mi dimetto!". In questo modo, la maggioranza si rivernicerebbe come il 'Partito per l'Europa' che ha salvato il paese, ed allo stesso tempo l'opposizione può giustificarsi davanti al suo elettorato "Noi l'abbiamo fatto perchè lui aveva promesso che dopo si sarebbe dimesso!".
Credo che sarebbe verosimile un patto di questo tipo tra i dirigenti per non perdere lo status-quo, anche tacito, non concordato direttamente.

Questo aprirebbe un durissimo scontro col Quirinale, che ha già emesso un comunicato dove illustra quanto promesso dal Presidente del Consiglio. Napolitano non potrebbe tollerare un dietro-front del genere, ma credo che prima di cedere Berlusconi sia disposto anche a tentare azioni rivoluzionarie e plateali.

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Che Idea!

Politici di tutto il mondo si stanno alambiccando su come affrontare questa tremenda crisi economica, ed un lettore de Il Gionale ha un'illuminazione che definire geniale è dir poco: scatenare una Terza Guerra Mondiale.
"Un tempo" scrive "di fronte a grosse crisi di difficile soluzione, si accendeva una guerra. Quindi si azzerava tutto e si ricominciava daccapo". Non manca la classica teoria complottista "oggi dicono che non si possono più fare guerre" stramaledetti pacifisti "ma chi l'ha detto?".
Sarebbe anche una soluzione al sovraffollamento "La popolazione mondiale ha raggiunto i 7 miliardi, in una eventuale guerra potrebbero morire tranquillamente 2 miliardi di persone". Quel 'tranquillamente' mi mette i brividi.

E questi sono i lettori de 'Il Giornale'.

lunedì 7 novembre 2011

Meschini

Parlando con uno studioso di economia ho trovato conferma ai miei dubbi.
Era l'11 ottobre quando veniva bocciato il Rendiconto dello Stato. E scoppia il panico: com'è possibile? E adesso? Non si può mettere la fiducia su una legge di bilancio, e comunque non si può rivotare lo stesso provvedimento prima di 6 mesi, come facciamo?
Il provvedimento, cambiato non so come, riapproderà in aula domani, e l'opposizione è pronta a tentare il bis.

Il punto è che il Rendiconto è una sorta un riassunto dei flussi di cassa del periodo precedente, e il voto dovrebbe rappresentare la semplice presa d'atto del Parlamento del consuntivo. Giudico quantomeno sleale votare contro in un'occasione del genere, non ha senso; poi puoi metterlo come "un segnale di protesta al modo in cui sono stati spesi i soldi", certo, ma resta il fatto che respingendo il rendiconto non dimostri nessuna idea politica valida, nessuna alternativa programmatica, niente. Voti NO solo perchè sei l'opposizione e vuoi opporti ad ogni costo.
"Basta che cada!" vocifera qualcuno, ma il dopo-Berlusconi è un altro grande punto interrogativo, ne parlavo qui, qui e qui.

Se Berlusconi dovesse dimettersi in giornata, come molti fonti preannunciano, la Camera domani voterà il Rendiconto all'unanimità. Perchè ieri sì e oggi no?
Incapponirsi così su una cosa, ed opporsi anche ad una nota spese pur di far vacillare l'avversario, non è proprio degna del ruolo di un 'Politico': la Politica è confronto, è discussione, è sostenere le idee che si ritengono giuste, che le dica Tizio, Caio o Sempronio.
Poi non lamentatevi se ormai la politica non ha più alcun significato, non ci sono più i politici di una volta, il qualunquismo impera e "sono tutti uguali". Perchè se non lo sono, lo diventano, ragionando così.

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E Poi?

"Berlusconi di deve dimettere" ha risposto Bersani ad una signora che gli chiedeva l'ora.
Il Partito Democratico auspica la nascita di un Governo Tecnico, per guidare il paese fuori dalla crisi. E questo non è un bene.
In questo momento, un governo tecnico è tutto tranne qualcosa che serve: un esecutivo di questo tipo penserebbe solo a rimettere in sesto i conti dello Stato, tagliando, tassando, rastrellando soldi in qua e in là, riformando economicamente le pensioni, svendendo il patrimonio nazionale... farebbe un lavoro tecnico, appunto.
Va ricordata, in questo senso, l'esperienza del Governo Dini, nato dopo il crollo del 1° Governo Berlusconi: una finanziaria striptease (delle proprietà dello Stato, appunto) ed una riforma delle pensioni (per il tempo, peggiorativa). Che poi, a ben vedere, Lamberto Dini e tutta la sua compagine stanno ancora a razzolare in Parlamento, saltando da un partito all'altro (Dini stesso è passato dalla Margherita ai LiberalDemocratici - fondato da lui stesso in dissenso alla fusione nel PD - poi nel Popolo della Libertà, ndr), e quindi proprio dei tecnici non sono.
Il punto è che il PD oltre queste vacue proposte senza futuro, non sa andare; appoggerebbe un esecutivo tecnico per fare le riforme economiche necessarie (in un certo senso quindi evitando di fare il lavoro sporco, ndr) ma senza la volontà di innovare e cambiare veramente il funzionamento della società.
Che bella figura che fanno quelli che dal palco di sabato scorso si autoincensavano come 'Progressisti'!

Dai microfoni de La Zanzara, su Radio24, qualcuno ammoniva che non c'è più differenza tra governi tecnici e politici, probabilmente a ragione, perchè se Dini è diventato impresentabile dopo il suo esecutivo del '95, la stessa sorte toccherebbe a chi ne assumerebbe la guida adesso.
Quindi, che fare? Non lo so, perchè è vero che il voto anticipato porterebbe a nuove spese ed almeno sei mesi di Italia senza redini, ma un esecutivo di transizione penserebbe solo a fare cassa e rientrare il più possibile dal debito.

venerdì 4 novembre 2011

Qualcosa di Buono


Matteo Renzi, sindaco PD di Firenze e leader dei rottamatori, ha lanciato le sue 100 proposte per rinnovare la politica. E, in mezzo a tanto ciarpame demagogico, c'è anche qualche spunto interessante.
Ne Renzi ne il PD incarnano il mio pensiero politico, per cui sarebbe un inutile esercizio di retorica commentarli uno per uno, e mi limiterò a riportare le più interessanti o su cui nutro qualche dubbio.

4. Armonizzare i costi delle regioni; (e qui non capisco se si intendano i costi della POLITICA REGIONALE o proprio le spese; nel primo caso, d'accordo ma commisurato a costo della vita e responsabilità, nel secondo, non se ne parla neanche)
9. Riformare le Camere di Commercio; (per come la propone, una sorta di antitrust locale, eletto dalle imprese stesse, può anche piacermi come idea)
11. Riformare le partecipazioni nelle aziende; (e quindi privatizzarle selvaggiamente come con le poste o ferrovie passando da un monopolio pubblico ad uno provato? No, grazie, cerchiamo un'altra soluzione)
17. Togliere i partiti dalla Rai (Hai detto niente..) riformando la governance sul modello della BBC (Comitato Strategico nominato dal Presidente della Repubblica che nomina i membri del Comitato Esecutivo, composto da manager, e l’Amministratore Delegato); (l'obiettivo è ottimo)
18. Proposte per il rientro del debito:
i) privatizzare imprese pubbliche; (vedi 11)
ii) privatizzare municipalizzate; (vedi 11)
iii) vendita degli immobili dello Stato; (d'accordo)
iiii) imposta sui grandi patrimoni, "Non solo questo riduce il debito, ma elimina gli spazi per il clientelismo"; (totalmente d'accordo)
19. Pensioni:
"parificare l'età pensionabile delle donne con quella degli uomini, instaurando una finestra anagrafica unica di 63-67 anni per accedere al pensionamento con assegno proporzionato alla speranza di vita secondo coefficienti attuariali aggiornati annualmente" (annualmente mi pare esagerato, ma l'idea può essere valida; ok per la parificazione, anche se 67 anni sono troppi; preferirei riformare il lavoro negli ultimi anni prima della pensione, rivedendo mansioni e orari)
"Eliminazione delle pensioni di anzianità nell’ambito di un patto tra le generazioni" (neanche a parlarne)
21. "(...) una rivoluzione copernicana del sistema fiscale che riduca la pressione sul reddito personale e sulle imprese e la accresca sugli immobili e sulle rendite finanziarie"; (una tassazione semipatrimoniale, ottimo)
24. Rivedere le procedure per gli imprenditori in crisi premiando quelli onesti e virtuosi;
26. Riformare gli ordini professionali, eliminando quelli superflui e riducendo i vincoli pubblicitari;
28. Antitrust obbligatorio in fase di discussione delle leggi in materia economica;
33. "Dirigenti a termine nelle aziende pubbliche", contratti della durata di cinque anni, come solitamente avviene nelle aziende private;
35. "Superare il precariato attraverso il contratto unico a tutele progressive";
36. Riformare gli ammortizzatori sociali; (il reddito minimo garantito proposto dal Nuovo Partito d'Azione?)
49. "Riduzione a 30 giorni della sospensione dell’attività giudiziaria (20 giorni in estate, 10 giorni nel periodo natalizio). Oggi è sospesa dal 1° agosto al 15 settembre, perciò per 45 giorni. Prevedere lo svolgimento delle udienze anche nel pomeriggio in maniera da accelerare i tempi della giustizia";
52. "Valutazione dell’attività dei magistrati; stipendio in parte collegato alla produttività; maggior controllo e maggiori responsabilità in caso di errori conclamati. Avanzamento di carriera per merito e non solo per anzianità" (Responsabilità dei magistrati?! C'è già, magari si può rivedere, ma con discorsi del genere si rischia di minare l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura)
55. Annullamento degli incentivi alla produzione elettrica "inquinante" (carbone e inceneritori);
59. Non auto blu, ma auto verdi. Obbligare tutte le amministrazioni pubbliche ad acquistare solo auto a basso consumo via via che le attuali, a benzina o diesel, devono essere sostituite;
65. "Autonomia ai musei. Oggi la maggior parte dei musei non ha nessuna autonomia rispetto al Ministero dei beni Culturali in fatto di dipendenti (numero, compenso, inquadramento). I musei non incassano gli introiti dei biglietti, che vanno direttamente sul bilancio pubblico nazionale, non possono differenziare i prezzi dei biglietti. Bisogna fare in modo che ciascun museo possa rappresentare un’unità economica in senso pieno: raccogliere gli introiti, pagare le spese relative alla gestione del museo, sia pure riconoscendo delle royalties al ministero dei Beni Culturali";
70. "Ambasciatori per la globalizzazione. E’ sempre più necessario che le ambasciate italiane nel mondo, oltre a svolgere le funzioni diplomatiche, sempre meno essenziali da quando la comunicazione diretta tra i governi ha reso più facile il dialogo tra gli stati, assumano un ruolo di aiuto per le imprese italiane che competono sui mercati del mondo"; (che discorso 'sempre più' pomposo; io le abolirei proprio, a questo punto)
77. "Regolamentazione dei contratti di lavoro per gli studenti. Introduzione di un contratto di lavoro per studenti universitari o di scuole di formazione, per un massimo di 32 ore al mese, con minimo salariale e assegnazione di crediti formativi (se il lavoro è attinente al corso di studi, in base alle valutazioni delle facoltà)";
87. "Introdurre il quoziente famigliare. Fa parte della realtà italiana che la famiglia sia il luogo di raccolta non solo della solidarietà ma anche dei redditi. Si ricalcolino le aliquote fiscali considerando il quoziente familiare. A parità di reddito paghi meno la famiglia con più componenti"; (questo della famiglia sta diventando un modello stereotipato; facciamo i 'gruppi di persone che convivono sotto lo stesso tetto', che è più generale, no?)
94. "Adozione dello jus soli. E’ un fatto elementare, addirittura fondamentale negli Stati Uniti: chiunque nasca in Italia è Italiano. Questo risolve alla radice ogni valutazione di ordine discrezionale, ogni aspetto burocratico e sancisce il principio che la terra dove si nasce non è irrilevante, ma è fondante dell’identità";
95. "Immigrazione intelligente. Occorre stabilire una politica attiva e molto dettagliata nei confronti dell’immigrazione legale. Si stabilisca un piano nel quale siano definite le competenze professionali che è più urgente per il Paese acquisire e si aprano le porte a queste competenze, da valutare nelle ambasciate e nei consolati italiani nel mondo" (una possibile riforma dei ruoli delle delegazioni all'estero che avevo già sentito..).

Tra le varie idee, inoltre, propone di abolire il CNEL (un comitato rappresentante delle categorie lavorative con poteri propositivi, ma con solo 11 idee partorite in 50 anni e finite nel dimenticatoio), l'IRAP, le province (ormai è la moda), il porcellum (come tutti) e i contributi alla stampa di partito (questa è da considerare).

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giovedì 3 novembre 2011

La Via più Semplice


Ne parlavo con amici qualche giorno fa, filosofando sui massimi sistemi della politica: essere fascisti è il modo più facile di pensare, ed è per questo che il Fascismo attecchisce meglio dove c'è ignoranza, e ritorna ciclicamente a bussare alle porte della società.
Chi mi segue da un po' sa non sto parlando del fascismo come del 'Partito Nazionale Fascista', ma proprio del pensiero fascista, ossia quello intollarante, chiuso, illiberale, eterofobico (ossia con la 'paura del diverso', ndr) e che spesso accomuna gente di destra e di sinistra. E' più semplice schierarsi contro chi è diverso da noi, che sia islamico, buddista, omosessuale, handicappato, terrone, fumi spinelli, abbia orecchini, tatuaggi, non gli piaccia giocare a calcio od a rubabandiera. Discriminare è certamente più facile che Accettare gli altri.
Dire "qui la moschea non la vogliamo perchè non siamo islamici" è più immediato che "non siamo islamici, ma se vogliono un luogo dove praticare il loro culto, sono liberi di costruirselo", come vietare i rave-party piuttosto che controllarli e regolamentarli (ne parlavo qui).
Essere Liberali (ed anche qui non parlo della corrente politica, ma di un modo di pensare aperto e rispettoso delle differenze, ndr) è Difficile. Aprirsi alla società, accettare il modo di pensare altrui e confrontarsi con esso implica anche una certa plasticità ed evoluzione mentale, e questo rimanda al discorso sull'ignoranza che facevo all'inizio.

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